“I benefici superano i rischi e l’efficacia è del 90,7%” anche per quanto riguarda i bambini in fascia di età 5-11 anni. Così L’Ema, l’agenzia europea del farmaco ha dato il via libera al vaccino anti Covid Pfizer per quella parte di popolazione che, ad oggi, è totalmente scoperta.
Nei più piccoli la dose da somministrare sarà inferiore (10 microgrammi) rispetto a quella utilizzata nelle persone di età pari o superiori ai 12 anni. Le modalità di somministrazione, invece, rimangono uguali, ovvero due iniezioni nei muscoli della parte superiore del braccio a distanza di 3 settimane l’una dall’altra.
Nella sua nota, l’Ema spiega di essersi basata sull’esame dei dati disponibili. In particolare “uno studio principale su bambini di 5-11 anni ha mostrato che la risposta immunitaria a Comirnaty somministrato a una dose più bassa (10 µg) in questo gruppo d’età era paragonabile a quella osservata con la dose più alta (30 µg) in pazienti di età compresa tra 16 e 25 anni (misurata dal livello di anticorpi contro Sars-CoV-2)“.
L’efficacia è stata calcolata in quasi 2 mila bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni che non presentavano segni di infezione precedente. Ad alcuni è stato somministrato il vaccino, ad altro un placebo (iniezione fittizia).
Dei 1.305 bambini che hanno ricevuto il vaccino, -spiega l’ente- tre hanno sviluppato Covid rispetto a 16 dei 663 bambini che hanno ricevuto il placebo. «Ciò significa che, in questo studio, il vaccino era efficace al 90,7% nel prevenire il Covid sintomatico (sebbene il tasso reale potesse essere compreso tra il 67,7% e il 98,3%)».
Vaccino Covid Pfizer ai bambini: gli effetti indesiderati
Per quanto riguarda gli effetti indesiderati, questi sono simili a quelli osservati nelle persone più adulte, spiega l’agenzia del farmaco europea, «dolore al sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, arrossamento e gonfiore al sito di iniezione, dolore muscolare e brividi. Questi effetti sono generalmente lievi o moderati e migliorano entro pochi giorni dalla vaccinazione».
«La sicurezza e l’efficacia del vaccino sia nei bambini che negli adulti -conclude l’Ema- continueranno a essere monitorate attentamente attravero il sistema di farmacovigilanza dell’UE».
Adesso la parola passa alla Commissione europea che emetterà una decisione finale e per quanto riguarda il nostro paese, il compito spetterà all’Aifa che con molta probabilità darà il via libera già nei primi giorni di dicembre.