La signora s’è svegliata di buon ora ed ha messo la vestaglia rossa col pelo per affacciarsi in balcone. Oggi è giornata di festa, nonostante la passione liturgica .
Una sorta di resurrezione che, dopo ben due anni, s’è compiuta tra le vie di Trapani: la Processione dei Misteri è tornata.
Accolta con affetto e commozione, con abbracci silenziosi e “annacati” dalle bande dei paesi accorsi per accompagnare ogni Mistero si è irradiata soprattutto nei cuori dei trapanesi.
Occhi inumiditi, strade affollate di trapanesi partecipanti con devozione, fede e amore.
Via vai di gente stupefatta da quello che, oggettivamente, è uno spettacolo che travolge e trascina, in maniera composta, chi lo vede, anche per la prima volta. Un ragazzo, poco più che ventenne, piange disperatamente perché quest’anno (proprio quest’anno), dopo due anni di pandemia, non ha potuto portare sulle spalle i misteri. Ieri lavorava (deduco faccia il cameriere).
Un pianto che non trova consolazione e che in pochi possono capire in quest’alba plumbea che presto, si commuoverà anche lei.
Le mascherine coprono solo per metà la sofferenza e la stanchezza di chi, sulle spalle, ha accompagnato le statue per 24 h in giro per la città di cui la cera sciolta sui vestiti e sulle strade, di ceri ormai quasi finiti, ne è testimone; l’altra metà scopre occhi orgogliosi e fieri di essere stati partecipi di essere tornati a vivere la notte della passione in attesa della notte santa anche se qualcuno, per pochi secondi, ne approfitta per sognarla.