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    (As)salto al voto, vince chi…

    Manca meno di un mese al rinnovo del consiglio comunale. La partita è apertissima anche in provincia di Trapani dove, solo due, Erice e Petrosino, sono i Comuni a scendere in campo con squadre più o meno pronte, almeno rispetto alle liste. A vincere sarà il solito pugno di voti. Il migliore? Si vedrà sulla lunga corsa.

    Ma oggi le persone più importanti sono i cittadini. Tutti noi, cioè, che siamo chiamati a scegliere i nostri rappresentanti.

    Le ultime amministrative del 2021 sono state un disastro. Milano, Roma, Torino e Napoli hanno registrato un astensionismo del + 50% (poi venduto come una grande vittoria con le briciole rimaste).

    Dati che oggi, rispetto ai pochi passi che mancano alle urne, spaventano. L’elettore disincantato dalla politica è un fatto che dovrebbe far riflettere chi, oggi, ha intrapreso delle campagne elettorali “manifesto” di un passato che non rappresenta questo presente.  Che non racconta il soddisfare i bisogni e le necessità dei cittadini ma , spesso (ancora) i propri.

    Si appresta in “porta a porta” che promettono il fiorire di zone, rispetto ad altre senza, invece, guardare alla crescita che mira a valorizzare al meglio, con le risorse a disposizione, tutte le aree della città.

    Il territorio dalle mille risorse, resta sfruttato in parte con il solito atavico bagaglio di scuse che oggi, viene raccontato anche (e impropriamente) con tutti i mezzi a disposizione i quali, poi, non sempre  sortiscono gli effetti desiderati.

    Poca sociologia e antropologia urbana ancora s’incontrano, soprattutto in queste zone, in cui oggi si è “capito”, e veramente, che a rappresentarci dev’esserci la competenza in senso lato.

    Le PA, nonostante gli sforzi, restano ancora poco competitive rispetto alla capacità di snellire la burocrazia e non sono pochi i casi in cui si confonde il “tempestivo” con “tempesta”. Questo, in un sistema socio-economico avanzato non garantisce una crescita ma ne determina l’appiattimento. Se contiamo che l’accelerazione di quest’innovazione è dovuta al covid-19 non troviamo nessuno pronto a fare un “mea culpa”. Piuttosto tanti gli indici puntati contro questo o quello e, se tutto va bene, il colpevole è il “tempo“.

    La pandemia, arrivata all’improvviso, ha messo in discussione molte cose su di noi e sulle nostre vite. Sulla loro importanza e a chi affidarla.

    Non si tratta di amministrare solo la cosa pubblica (rispetto alla quale, da oltre cinquant’anni, i giornali del trapanese narrano di autobotti per l’erogazione idrica nelle case d’estate e di scempi dovuti a incendi “accidentali” di scirocco) ma di fiducia: affidare l’amministrazione a chi davvero ha contezza rispetto all’agire, a cosa bisogna dire quando, ad esempio, ci si interfaccia all’interno di una comunità che si fa sempre più aperta al mondo che ci viene a trovare e, con il quale, ci confrontiamo in situazioni più o meno critiche che possono (purtroppo, o per fortuna) ricrearsi.

    Oggi troviamo ancora gente che mastica politichese di propaganda ma sfugge i confronti con i suoi alterego nonostante siano fondamentali per la crescita oltre che personale, della polis. Cittadini costretti a leggere di plausi per aver rimesso a posto una buca quando invece nient’altro s’è fatto che il “minimo” del proprio lavoro e pure alle calende.

    Ci si ritrova, a volte, ad arrancare perchè si percepisce questa meravigliosa terra in un asse spazio temporale lontano da basi Nato e con coordinate distanti dal centro del Mediterraneo.

    Non ci si preoccupa di trovare specialisti per ogni materia. Soluzioni per strade e verde pubblico. Per far fiorire l’unica industria a nostra disposizione: il turismo. Nessuno che guarda e ascolta chi viene e anche chi va. Pochi che cercano di diventare partner di progetti con privati, il resto d’Italia e d’Europa per lo sviluppo del territorio.

    Insomma, il voto è una cosa seria.

    L’astensionismo (nonostante sia caratterizzato da molteplici motivazioni che vanno dalla protesta all’apatia) ci dice che le persone hanno capito di voler essere rappresentate da spessore e competenza. Facciamo in modo di riattivare i processi di partecipazione alla vita politica oltre le piazze social, garantiamo l’art 48 della Costituzione superando i likes e avvicinando i cittadini alle Istituzioni anche dopo il periodo elettorale. Non deludiamo l’elettorato. Curiamolo.

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