Tutti conosciamo il Primo Maggio come la Festa dei lavoratori, una celebrazione molto importante che ha portato alla conquista dei maggiori diritti che ognuno di noi ha nel mondo del lavoro. Ma quanti sanno come è nata questa giornata?
Nonostante ogni anno ci ritroviamo a festeggiarla, non tutti conoscono le origini di questa importante ricorrenza.
Primo Maggio, le origini della Festa dei Lavoratori
Intorno alla metà dell’ottocento le condizioni dei lavoratori erano pessime: non esisteva il tempo libero e i lavoratori erano considerati dei veri e propri schiavi. dalla quale scaturì uno In Australia nel 1855 fu coniato uno slogan rimasto nella storia: “Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire!”condiviso da buona parte del movimento sindacale dei primi del novecento.
Fu nel settembre 1866 che si ebbe la prima svolta: durante il congresso internazionale dei lavoratori riunito a Ginevra uscì fuori una proposta “otto ore come limite legale dell’attività lavorativa”. Da quel momento in poi, diversi sono stati gli episodi che si sono succeduti e che hanno segnato le lotte per la conquista dei diritti.
Nel 1886 negli Stati Uniti 400 mila lavoratori aderirono ad uno sciopero enorme dove ci furono diversi scontri con la polizia e in molti persero la vita. Da qui la scelta della data simbolica: il primo maggio di quell’anno, infatti, i lavoratori di dodicimila fabbriche incrociarono le braccia e le manifestazioni dei giorni successivi furono represse nel sangue.
Il 20 luglio 1889 a Parigi con il congresso della Seconda Internazionale nacque ufficialmente il 1°maggio: “Una grande manifestazione sarà organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore e di mandare ad effetto le altre risoluzioni del Congresso di Parigi”.
La prima festa del lavoro si celebrò il primo maggio 1890 per omaggiare i morti nelle manifestazioni degli Stati Uniti da allora ogni anno in tutto il mondo si celebra questa ricorrenza, anche se in Italia nel ventennio fascista ci fu una “pausa” perché Mussolini ne proibì la celebrazione.
Il Primo Maggio dal dopoguerra ad oggi
Con il passare del tempo dal dopoguerra ad oggi, sia per via delle trasformazioni sociali e per il cambiamento delle abitudini ed anche al fatto che oggi i lavoratori hanno molte più occasioni per “farsi sentire”, le tradizionali forme di celebrazione di questa ricorrenza sono state abbandonate.
In Italia Cgil, Cil e Uil ogni anno organizzano in Piazza San Giovanni a Roma un concerto rock per i giovani che sposa lo spirito del primo maggio così come lo aveva definito nel 1903 lo storico e politico italiano Ettore Ciccotti: “Un giorno di riposo diventa naturalmente un giorno di festa, l’interruzione volontaria del lavoro cerca la sua corrispondenza in una festa de’sensi; e un’accolta di gente, chiamata ad acquistare la coscienza delle proprie forze, a gioire delle prospettive dell’avvenire, naturalmente è portata a quell’esuberanza di sentimento e a quel bisogno di gioire, che è causa ed effetto al tempo stesso di una festa”.