Dalla rete di nylon fissata al muro pendevano 500 gr di infiorescenze di marijuana in essiccazione. Attorno lampade alogene, ventilatori, deumidificatori, condizionatori d’aria vasi in plastica (in parte ancora ricolmi di terriccio) oltre a vari fertilizzanti e materiale solitamente utilizzato per la pesatura ed il confezionamento di stupefacente.
E’ quanto trovato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Marsala all’interno di un magazzino, in contrada Berbarello, trasformato in una vera e propria serra artificiale da Carlo Christian A., marsalese di 32 anni, arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e furto aggravato di energia elettrica.
Si, perché il trentaduenne, per “abbattere” i costi dell’energia elettrica, aveva realizzando un allaccio abusivo alla rete e manomettendo il relativo misuratore di energia sia per il magazzino, sia per la sua abitazione dove, tra l’altro, dopo la perquisizione, aveva costruito un’altra serra adibendola sempre allo stesso scopo.
Nell’appartamento di Contrada Sappusi, i Carabinieri hanno accertato l’esistenza di una stanza adibita a serra dove, sebbene non vi fossero al momento del controllo piante di marijuana, sono state rinvenute, così come per il magazzino di Contrada Berbarello, attrezzature e fertilizzanti utili allo scopo, nonché “residui” di piante estirpate e fogliame delle stesse per un peso complessivo di quasi di 10 kg.
Il trentaduenne è stato quindi fermato e condotto presso la caserma “Silvio Mirarchi” dove, al termine delle formalità di rito, è stato dichiarato in stato di arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e furto aggravato di energia elettrica. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Marsala, ne ha poi convalidato l’arresto, disponendo nei confronti dell’uomo la misura cautelare degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico e il sequestro preventivo dell’immobile di Contrada Sappusi.
Luca M.