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    Quei comportamenti capaci di affondare tutti

    E’ di ieri l’incontro Governo regioni e la richiesta di queste ultime di anticipare una riapertura delle attività all’11 maggio, rispetto al possibile 18 annunciato da Conte ma, il ministro Boccia è stato chiaro: non bisogna correre.

    A correre infatti è bravo il virus, nonostante la curva dei contagi, in Italia continui a decrescere. I positivi sono infatti 89.624 superati, però, dai guariti con 96.276 casi. Essere cauti, in questa fase 2, è necessario, soprattutto perché, nel nostro passato non troppo remoto, abbiamo visto cosa hanno scatenato, sull’intera popolazione, comportamenti poco corretti (aperitivi, weekend bianchi, aggregazioni festose ai parchi ecc) e irrispettosi dell’altro.

    Si, perché l’altro siamo noi, come cantavano anni fa Tozzi e Raf. Solo che adesso, in questo 2020 bisesto e funesto, il rispetto sembra essere una delle parole d’ordine oscillante tra “regole”, “persone”, “cose”, “pianeta”.

    L’energia e la voglia di correre non ci mancano. Questo lo sappiamo ma, le incognite restano tante. E’ vero, la scienza ci sta venendo in aiuto usandoci un pò come “cavie”, un pò come stress test. Ma non abbiamo alternative al virus sconosciuto e al tempo che scorre.

    Abbiamo assistito alle prime sperimentazioni di un vaccino sull’uomo in Inghilterra e altre, quest’estate, ne verranno fatte in Italia dove, in Veneto, nel frattempo, è stata aperta la prima banca del plasma dei malati covid guariti.

    E poi ci sono le cure utilizzate, come quella del farmaco reumatologico, piuttosto che il mix di farmaci contro la trombosi che pare, stia avendo una buona risposta da molti pazienti. E tante altre cure, prove, tentativi di cui restiamo all’oscuro. Laboratori tecnici e scientifici che vedono ricercatori di tutto il mondo lavorare per noi. Tutti. Anche per chi non mette la mascherina e dovrebbe. Per chi usa il congiunto come scusa a dispetto di chi, invece, segue le regole. Quelli dell’aperitivo sui navigli milanesi o sul lungo mare raccontato ieri dalla sindaca Toscano del comune di Erice. Perché in fondo poi, tutto il mondo è paese, si sa.

    In mezzo a queste persone poi, c’è chi ha rispetto per sè, per gli altri e delle regole. Ed è grazie a questa gente che i dati epidemiologici dell’11 o del 18 maggio continueranno a scendere.

    Viceversa, l’irresponsabilità, nella migliore delle ipotesi, li farà restare immobili. Tornare a far salire l’asticella significherà costringerci ad un nuovo isolamento. Un nuovo lockdown.

    Piangeremo tutti ma, soprattutto i commercianti, i gestori degli stabilimenti balneari, i gestori di hotel, b&b, agriturismi e tutto il settore legato al turismo che fino ad oggi, ha tenuto abbassata la saracinesca senza certezze sul domani visto l’avvicinarsi della stagione estiva. Ma non ci sarà filiera che non verrà devastata. Perché se oggi è stata colpita, domani verrà affondata.

     

    Emma L.

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