Ancora stralciata per motivi di salute la posizione di Paolo Ruggirello, ex deputato regionale, indagato nell’ambito dell’inchiesta antimafia scattata un anno fa, ed oggi in isolamento al carcere di Santa Maria Capua Vetere dopo la degenza all’ospedale Cotugno di Napoli per aver contratto il Covid 19 durante la detenzione.
Sul banco degli imputati per la seconda udienza del processo ordinario sull’operazione denominata “Scrigno” , dal nome di un negozio di Virga arrestato nel blitz, e per la quale sono finiti in manette 25 persone, ci sono: Vito D’Angelo, presunto boss di Favignana, Antonino Buzzitta, il più anziano della “famiglia” trapanese, Alessandro Manuguerra, Vito Gucciardi, Giuseppa Grignani, Vito Mannina e Michele Pollara.
Le parti civili ammesse al processo sono la Regione Siciliana, i Comuni di Trapani, Erice, Favignana, Valderice, Paceco, Castelvetrano, Campobello di Mazara e Custonaci. Le associazioni che ne hanno fatto richiesta sono invece la “Pio La Torre”, l’associazione antiracket di Trapani, “Codici”, l’associazione “Caponnetto” e la “La verità vive” dell’avvocato Giuseppe Gandolfo.
A Palermo, intanto, un altro procedimento è in corso per diciotto imputati, arrestati nella stessa operazione, e che hanno chiesto il rito abbreviato. Gli stessi sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, voto di scambio, danneggiamenti ed estorsioni.
A Trapani, la prossima udienza è stata fissata il 4 giugno.
