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    A Marsala arriva il «moralizzatore»

    Resta in stand-by, almeno per il momento, la soluzione pensata dal governo per reclutare 60mila “assistenti civici”, volontari da affiancare ai sindaci dal 15 giugno al 30 agosto. Si tratterebbe di persone a supporto degli amministratori comunali in grado di convincere gli avventori delle piazze ad evitare assembramenti e a far rispettare le norme anti contagio che, nonostante le aperture dei confini regionali previsto per il prossimo 3 giugno, resterebbero comunque da rispettare. Una soluzione che non piace non solo all’opposizione ma anche alla stessa maggioranza.

    Per non parlare degli amministratori che si dicono insoddisfatti della decisione che, di fatto, andrebbe a reclutare inoccupati, percettori di reddito di cittadinanza o chi usufruisce di ammortizzatori sociali e chi è libero da vincoli lavorativi, almeno secondo il bando della Protezione civile. Soluzioni, di questo tipo, infatti, sarebbero già state adottate da alcuni comuni, come per esempio Trapani dove alcuni volontari supportano l’amministrazione per il contingentamento delle persone agli ingressi di cimiteri, giardini pubblici o campo Coni. Nel comune di Marsala, invece, come si apprende da Tp24, questa figura, viene appellata come “moralizzatore”.

    Di fatto svolgerebbe le funzioni dell’assistente civico, al momento congelato dal governo: invitare la gente ad indossare mascherina, rispettare la distanza di sicurezza e i guanti quando previsti e necessari. L’uomo, come se avesse una divisa per distinguersi dagli altri, indossa il giubetto catarifrangente ma, questa volta, senza alcun mandato del Comune marsalese a supportarlo nelle attività di controllo. Insomma una persona dal senso civico molto sviluppato che si adopera per il bene della comunità, speriamo, senza esagerare.

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