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    Vi racconto una storia dritta, con un brutto rovescio -l’intervista a Lorenzo Caroselli Dritto e Rovescio Rete4-

    La tv di storie ne ha raccontate tante. Negli ultimi periodi molte sono state brutte. A tratti, alcune ci hanno alimentato la speranza facendoci addirittura emozionare. Adesso, per fortuna,  gli obiettivi si sono staccati dalle terapie intensive e le troupe hanno lasciato gli ospedali per iniziare a viaggiare. Il focus non è più concentrato sul numero dei decessi, né dei contagi o degli asintomatici. Nessun pressing sui posti liberi negli ospedali covid che un po’ alla volta sono tornati tutti alla normalità.

    La camera s’è allargata sugli spostamenti e sulle vacanze, come di consueto, verrebbe da dire, se non fosse che quest’anno tutto va preso letteralmente con i guanti. A distanza e con le giuste precauzioni, ieri sera a raccontare una bella storia, o almeno questa ci dice essere la sua intenzione, c’era Lorenzo Caroselli che a Dritto e Rovescio, in onda su Rete 4, ha raccontato Trapani «perché ha raggiunto un primato: è stato il primo comune italiano ad essere covid-free quindi l’abbiamo raccontato all’Italia come modello di come ci si dovrebbe comportare». Lorenzo non conosceva questa città. Arrivato a Palermo in aereo «mi sono stati fatti tutti i controlli e, come solitamente facciamo, abbiamo noleggiato una macchina e raggiunto la città: bellissima»

    «A Trapani abbiamo iniziato a raccogliere le interviste e i sentimenti delle persone e delle diverse categorie. L’intento era quello di far vedere la bellezza del posto, spiegare come i cittadini sono stati bravi a raggiungere quel primato, e contemporaneamente la legittima preoccupazione di parte di trapanesi di un probabile ritorno del contagio. Allo stesso modo, abbiamo dato voce a diverse categorie, come il direttore dell’hotel che ha espresso le sue preoccupazioni legate al suo lavoro e al primo cittadino che ha illustrato le azioni messe in campo per poter essere oggi una città pronta ad accogliere i turisti in sicurezza»

    Il problema è che il servizio è stato interpretato dai trapanesi in un altro modo. Sui social di chi vive in questo profondo sud al nord di un’Africa che porta scirocco, è rimbalzato quello di una Trapani che non vuole i milanesi (o i turisti in genere) ma di una città “turistica” chiusa. Alcuni, si leggeva qua e là, scrivevano che il servizio fosse stato tagliato e mandato in onda costruito sulla base di un messaggio negativo e, dopo mesi di sacrifici e lockdown, Trapani passava sulle reti nazionali non come avrebbe voluto e per come cercava di promuoversi, ma in maniera negativa.

    «Assolutamente no. Non c’è nessun piano diabolico intorno ad una storia che ho solamente voluto raccontare per la sua bontà in mezzo a tantissime storie negative e anche di fallimento se guardiamo ad altri comuni ancora in pieno contagio. Questo magari ha innescato dei timori, ma come dici tu, sono normali soprattutto in un posto che di turismo vive. Nessuna voglia di dar fastidio e poi per quale scopo? I turisti devono venire a Trapani perché è bella e sicura. A volte nel nostro lavoro capita di far arrabbiare le persone ma questo non deve fermarci dal raccontare. Io ho cercato di dare voce a molti ma certamente non a tutti i trapanesi. Se  avessi dovuto intervistarli tutti sarei dovuto rimanere almeno un mese. Ma tornerò perché è una città bellissima»

    Che sicuramente ti ha preso anche per la gola «si, la cosa più buona che ho mangiato è stata la pasta con le sarde anche se non ti dico dove, ma quest’estate tornerò perché ci sono tante altre cose che voglio vedere e assaggiare»

    E intanto, mentre aspettiamo il nostro amico e tanti altri amici da tutta Italia e non solo, ieri sera gli ascolti tv per Dritto e Rovescio hanno segnato un 8% di share, che proprio durante il suo servizio è arrivato al 10%

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