I lavoratori della Soes protestano e la società risponde: «Ora le spiego tutto»
Inizia così la chiamata con Tommaso Stazio da 19 anni Founder & CEO della SOES S.p.A nata, quest’ultima, nel 2000 con l’obiettivo di sviluppare servizi e soluzioni professionali ad alto contenuto tecnologico, così si legge sul sito della società, per le Polizie Locali.
TPostit ha contattato l’azienda ed il suo rappresentante a seguito di quanto sta accadendo ai quattordici lavoratori rimasti in cassa integrazione a dispetto degli altri 10 che, invece, sono rientrati a lavoro dopo l’emergenza covid, senza quindi dover usufruire di alcun sussidio, cosa sta succedendo?:«Nel 2015 ci siamo aggiudicati una gara d’appalto per erogare il nostro servizio al comune di Erice Casa Santa prevedendo di estenderlo, in più, dal 15 giugno al 15 settembre, anche a San Giuliano ed Erice Vetta. Per onorare l’impegno preso abbiamo sottoscritto dei contratti stabili, 10 nella fattispecie, e l’esigenza del plus, l’abbiamo invece soddisfatta con dei contratti a termine, cioè i 14 ausiliari del traffico del caso. Detto ciò, due anni fa è cambiata la normativa e questi ultimi non sono rientrati. Nel frattempo è arrivato il Covid e la pandemia con un blocco totale dell’Italia. L’amministrazione a marzo non ha ritenuto opportuno riattivare il servizio a fronte di un turismo bloccato. Oggettivamente non posso dire che non sia così.»
Posto che tutto ciò sia corretto restano sempre questi 14 lavoratori che oggi però vogliono rientrare e che stanno protestando
« Io sono il primo lavoratore che ogni giorno viene a lavorare e sto sempre dalla parte delle cause del lavoratore che ritengo giuste. Di fatto la situazione attuale è quella che vede 10 lavoratori stabilizzati dal 2009: come si potrebbe dire a questi lavoratori di mettersi da parte e turnare se non ne hanno diritto per legge?»
Lei quale soluzione propone per loro?
«Oggi le perdite d’incasso riguardano diversi settori. Il turismo è partito in ritardo e ne sta pagando le conseguenze. Solitamente solo con i parcheggi degli autobus riuscivamo a coprire buona parte delle spese. Abbiamo visto gli incassi e il risultato è un netto di soli 20.000 euro con i quali riusciamo a pagare gli stipendi di quei lavoratori assunti. Nonostante ciò abbiamo proposto l’assunzione di 7 addetti al controllo con la cassa integrazione fino alla fine dell’anno»