«E’ l’epilogo di un laborioso lavoro portato avanti negli ultimi due anni dal mio governo, attraverso gli assessorati per le Attività produttive e per l’Economia, in collaborazione con le Autorità portuali e le organizzazioni di categoria. Si passa adesso alla fase operativa che dovrà rendere concreta questa straordinaria opportunità per le imprese che ricadono nel territorio delimitato. Nei prossimi giorni, presenteremo un disegno di legge per concedere il credito d’imposta aggiuntivo a chi verrà a investire nelle nostre due Zes. Con il ministro Provenzano definiremo presto il crono-programma affinché si possa passare dalla pianificazione alla attività di sostegno»
Così ieri il governatore Nello Musumeci, commentando la firma, da parte del ministro per il Sud Provenzano, dei decreti istitutivi delle Zone economiche speciali per la Sicilia.
Insomma un passaggio importante per segnare l’epilogo di percorso iniziato nel marzo 2018 con l’istituzione, da parte del governo Musumeci, della Cabina di regia regionale e terminato nell’agosto 2019, quando è stata completata l’identificazione e la delimitazione della due Zes, con la redazione dei rispettivi Piani strategici. Sono due le Zone economiche speciali individuate dalla Regione e approvate dal ministero per il Sud: quella della Sicilia occidentale che ha avuto assegnato il 35 % della superficie Zes ( Aragona-Favara, Calatafimi, Trapani (con il porto, il retro-porto, l’agglomerato industriale e l’area logistica),Caltanissetta, Caltavuturo, Campofelice di Rocella, Carini con l’area Rimed, Cinisi, Custonaci, Gibellina, il porto di Licata, Marsala, l’aeroporto di Birgi, Mazara del Vallo, Misilmeri, il porto e il retroporto di Palermo (a cui si aggiungono le aree di Brancaccio, Partanna-Mondello e dell’Arenella), Palma di Montechiaro, Partinico, Porto Empedocle (con il porto e il retro-porto), Ravanusa, Salemi, Serradifalco, Termini Imerese (con il suo agglomerato industriale e il porto), e quella della Sicilia orientale a cui è stato assegnato il 65 per cento.
«L’approvazione delle Zone economiche speciali siciliane – sottolinea l’assessore alle Attività produttive, Mimmo Turano – rappresenta certamente un momento di svolta per l’economia e il mondo produttivo siciliano. Con le Zes abbiamo uno strumento in più per superare l’attuale momento di crisi determinato dalla pandemia da Coronavirus, ma anche i ritardi nello sviluppo che questa terra ha accumulato con anni di approssimazione e assenza di strategie»
«L’istituzione delle Zes siciliane arriva in un momento particolarmente delicato e difficile per la nostra economia, provata dalle conseguenze della pandemia da Covid-19: devono dunque rappresentare una possibilità di ripartenza e crescita per tutto il territorio trapanese» ha detto l’assessore al bilancio del Comune di Trapani, Fabio Bongiovanni che ha continuato: «La provincia di Trapani può vantare all’interno della Zes Sicilia occidentale porto, retroporto, agglomerato industriale e area logistica del capoluogo, e ancora le zone di Custonaci, Gibellina, Salemi, Mazara del Vallo, e l’aeroporto di Birgi. Tutte aree strategiche che vedranno raddoppiate le potenzialità attrattive di investimenti grazie ai benefici fiscali e alle semplificazioni previste per le imprese. Ringrazio – ha concluso – il ministro Provenzano per aver finalmente dato il via libera alle Zes e il presidente Musumeci e l’assessore Turano per aver condotto con costanza e determinazione un lavoro fondamentale per mettere la nostra terra nelle condizioni di ripartire e di superare i ritardi storici legati allo sviluppo economico»
«Con la firma del decreto di istituzione della Zona Economica Speciale (ZES) della Sicilia Occidentale da parte del Ministro Provenzano – ha dichiarato il Sindaco Giacomo Tranchida – si consegue anche un obiettivo strategico del programma di governo di questa Amministrazione. Un lavoro durato circa due anni e che ha visto il Comune di Trapani ed in particolare per l’AC, l’Assessore delegata Andreana Patti protagonista – insieme all’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Occidentale – di un’azione di coordinamento territoriale che ha coinvolto anche gli altri attori sociali ed istituzionali ed in particolare i Comuni del trapanese con diversi incontri già a decorrere dall’autunno del 2018, finalizzati all’individuazione delle aree da inserire nella proposta di ZES. Con l’attuazione della strategia delle zone economico speciali della Sicilia Occidentale – ha continuato Giacomo Tranchida – potranno prendere avvio i benefici economici definiti dal decreto legge Mezzogiorno n. 91/2017 che prevedono non soltanto incentivi fiscali per gli investimenti fino a 50 milioni di euro e un consistente regime di semplificazioni, che daranno impulso agli investimenti per gli interventi di urbanizzazione primaria (gas, energia elettrica, strade, idrico) alle imprese insediate nelle aree interessate.