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    Ancora hashish dal mare, cosa si nasconde dietro questi ritrovamenti?

    Solo due giorni fa, nel tratto di mare antistante l’imboccatura del porto di Trapani, veniva ritrovato un pacco galleggiante contenente trenta kg di hashish e oggi, una nuova nota dei Carabinieri, informa che, un’altra segnalazione da parte di un privato cittadino, proprio ieri, venerdì 19 giugno 2020, avvertiva la centrale operativa del ritrovamento di due involucri, uno parzialmente aperto, arenati sulla spiaggia antistante la località Baia Santa Margherita Macari/Castelluzzo.

    Giunti sul posto, i Carabinieri della Stazione di San Vito Lo Capo hanno individuato e sequestrato i 2 panetti, di un chilo e mezzo, confezionati con nastro adesivo e cellophane, contenenti, ancora una volta, hashish.

    Le ipotesi sono tante e le indagini sono in corso. Con più di un indizio, quel che diventa sempre più una certezza, è che il mare è diventato l’autostrada per i traffici illeciti e le coste trapanesi ne sono la destinazione. I pacchi ritrovati potrebbero essere sfuggiti ad eventuali carichi più cospicui magari partiti dalla Tunisia, dal Marocco, Spagna o dalla Libia. Narcotraffico che potrebbe avere dei rapporti con le mafie del territorio come quelli scritti nella tratta Marocco-Spagna-Italia segnati dagli arresti datati novembre 2019 che veicolavano la droga fino a Milano. Oppure ancora le oltre 18 tonnellate di hashish scoperte nel 2014 a bordo di due pescherecci fermati a 22 miglia da Pantelleria nel corso di una operazione della Guardia di finanza. In quell’occasione furono 25 le persone a finire in manette. La droga, stipata in oltre 700 pacchi, se immessa sul mercato avrebbe fruttato guadagni per oltre 100 milioni di euro.

    Oggi, tutti gli elementi acquisiti sono al vaglio degli inquirenti che hanno avviato delle indagini pronte a verificare l’origine di tutto questo stupefacente mare di hashish

     

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