La sabbia addosso, l’acqua scrosciante e la salsedine sulle guance rosse e sorridenti. Questo è l’ultimo ricordo che ha della zia, ora in coma, quando sono andate a fare la doccia dopo la giornata trascorsa finalmente al mare dopo il lockdown. Avevano riaperto da poco spiagge e lidi, con distanziamenti e in sicurezza ma qualcosa era da rivedere.
La notizia, appresa oggi, risale ad una settimana fa. Zia e nipote, una bambina di quattro anni, sono rimaste folgorate sotto la doccia del lido di via Messina Marine, sul litorale orientale di Romagnolo a Palermo. Entrambe sono state investite da una scarica elettrica, letteralmente folgorate mentre l’acqua veniva giù sotto la doccia della disgrazia.
Mentre la piccola ha fortunatamente riportato solo lievi ferite ed è stata dimessa dopo 5 giorni di ricovero ospedaliero, la zia, trentacinque anni, da quell’ospedale non è ancora uscita: in coma all’ospedale Buccheri La Ferla.
I medici dell’ospedale hanno presentato denuncia d’ufficio e sono iniziate le indagini di polizia e vigili del fuoco. Secondo una prima ricostruzione la scarica elettrica potrebbe essere stata provocata da un boiler. Ma le ipotesi valutate saranno quelle tecniche affidate ai periti. La Procura ha infatti aperto un’inchiesta per lesioni colpose disponendo il sequestro della struttura balneare. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dei sostituti Luisa Vittoria Campanile e Giovanni Antoci. I pm nomineranno i periti tecnici ed elettricisti per verificare il funzionamento dell’impianto elettrico della struttura. In stato di choc la bambina, i parenti e i genitori della donna in coma che sono stati sentiti dagli inquirenti in questi giorni. Domani saranno ascoltati quelli della bambina che ha lasciato sabato l’ospedale.