Solo pochi giorni fa un’esemplare di tartaruga “caretta caretta” deponeva le uova sotto la luna della spiaggia di Alcamo Marina e il suo nido veniva messo in sicurezza dagli operatori del WWF. Ieri, domenica 28 giugno, operatori di Thàlia, un’associazione che ha come scopo la salvaguardia del patrimonio naturale, marino e storico-culturale del territorio, hanno segnalato, sempre in una spiaggia alcamese, la presenza di un nido di Fratino, elegantissimo ed affascinante piccolo uccello purtroppo in via di rapida estinzione, agli operatori del WWF della sicilia occidentale.
Verificato e accertato che si trattasse effettivamente del nido di questa specie particolarmente protetta dalla Direttiva Uccelli della Comunità Europea (Charadrius alexandrinus), ieri, il nido, rinvenuto tra Balestrate e Alcamo, nell’arenile prospiciente le dune protette dal demanio forestale regionale, il SIC “ITA010018 Foce del Torrente Calatubo e dune” è stato messo in sicurezza.
L’esemplare di questo uccello dal corpo raccolto e le lunghe zampe esili che ne fanno tra i più piccoli limicoli nidificanti in Italia, è spesso difficile da riconoscere nelle spiagge perchè si mimetizza con i suoi colori.
«Il WWF Italia con il Progetto Fratino ha diramato delle linee guida, per i comuni costieri dove si invita alla massima attenzione e fornisce alcune indicazioni per proteggere questa specie che certifica la pulizia ecologica di un ambiente costiero e che verrà inviata ufficialmente al Comune di Alcamo e al Comune di Balestrate.» si legge in una nota inviata dal WWF
«Il nido contiene 2 uova parzialmente coperte da sabbia e appena siamo arrivati il piccolo limicolo si è allontanato dal nido. Abbiamo provveduto quindi a mettere in sicurezza un piccolo perimetro di spiaggia per proteggere la cova di questo straordinario evento – hanno detto gli operatori intervenuti sul posto – Oltre a noi Wwf Sicilia Nord Occidentale ha partecipato il Rotary Club sez. Alcamo che ha messo a disposizione la rete metallica opportunamente modificata per permettere un facile accesso al nido e una adeguata protezione e visibilità dello stesso.
Inoltre sono intervenuti i ragazzi della locale associazione ambientalista Thàlia APS di Alcamo che ci hanno aiutato alla posa ed effettueranno la sorveglianza dello stesso.
In questi casi – hanno concluso gli operatori- il maggior pericolo è come sempre l’uomo con la pessima abitudine dei trattamenti meccanici degli arenili, che qui dovrebbero essere vietati perché zona protetta come già indicato per la protezione proprio delle dune sabbiose.»
Nei prossimi giorni saranno apposte delle tabelle a distanza opportuna, per evitare di dare fastidio al piccolo volatile.