Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, con la sua ultima ordinanza – in vigore dal 4 al 14 luglio – dispone di fatto la fine del distanziamento sociale nell’Isola. Si azzera ogni limite nel trasporto pubblico locale, dai bus ai pullman, consentendo il riempimento al 100% dei posti e della capienza prevista, “in deroga al distanziamento
interpersonale di almeno un metro”.
Con l’ordinanza di Musumeci (QUI), dunque, viene eliminato l’obbligo di distanziamento di almeno un metro sui mezzi di trasporto pubblici e privati in Sicilia, compresi quelli marittimi.
Eliminate le limitazioni su traghetti, aliscafi, autobus, pullman, treni, taxi : da domani in Sicilia sarà consentita l’occupazione di tutti i posti a sedere su aliscafi e navi diretti o provenienti da isole e arcipelaghi, una misura che recepisce le aspettative di operatori turistici, albergatori, esercenti.
«Abbiamo così raccolto il grido d’aiuto anche dei sindaci delle Isole minori, che ieri abbiamo ascoltato in videoconferenza, impegnati nella difficile ripartenza di una stagione turistica penalizzata dall’emergenza Covid-19», ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti Marco Falcone.
«Gli spostamenti infra e interregionali non sono soggetti ad alcuna limitazione, permanendo l’obbligo di osservanza delle misure di contenimento del contagio». Misure, queste, che si applicano anche al trasporto pubblico regionale e locale ferroviario, automobilistico extraurbano, non di linea e ai servizi autorizzati, come taxi, noleggio con o senza conducente, autobus turistici. Ed il settore esulta e, da domani venerdì 4 luglio 2020, riparte al 100% il trasporto pubblico locale, afferma l’Asstra, che parla di «importante provvedimento con il quale l’amministrazione regionale dimostra capacità di ascolto e di intervento e pone le basi per una vera ripartenza della Sicilia in piena sicurezza visto che sono disposte un’altra serie di misure anti contagio».
La Sicilia, ricorda l’associazione delle imprese di settore, «è la quarta regione ad assumere questa scelta dopo Veneto, Liguria ed Emilia Romagna».