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    Due forti boati svegliano Stromboli, tanta paura ma nessun danno

    Stromboli stamattina, domenica 19 luglio, si è svegliata con due boati a cui sono seguiti il lancio di lapilli incandescenti, della cosiddetta attività stromboliana. Il materiale piroplastico è finito su tutta la terrazza craterica e lungo la Sciara del fuoco, senza causare danni.

    Lo comunica l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, che ha registrato gli eventi. Uno di forte intensità alle 06:23 (04:23 UTC) è seguito ad un altro di maggiore intensità delle ore 3:00 UTC (5:00), osservati attraverso le telecamere di sorveglianza.

    Dal punto di vista sismico, scrive in una nota l’INGV, il fenomeno è stato caratterizzato da una breve sequenza di eventi esplosivi e da un incremento dell’ampiezza del tremore fino alle 03:10 UTC. Le due esplosioni, comunque, sono state di minore intensità rispetto a quella del 3 luglio di un anno fa e che causò la morte di un escursionista che si stava inerpicando sul versante di Ginostra, il borgo di Stromboli raggiungibile solo via mare che conta complessivamente una quarantina di residenti.

    «Ci sono stati momenti di paura, certo, ma è tutto sotto controllo. Non si sono registrati danni né a persone né a cose, per fortuna». Dice il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, che ha competenza sull’isola di Stromboli, interpellato subito dopo i due boati che hanno svegliato gli abitanti e i turisti sull’isola delle Eolie.«Queste esplosioni – spiega il sindaco che è sta raggiungendo Stromboli – non sono come quelle dello scorso anni, ecco perché non hanno suonato le sirene. Perché non è motivo di pericolo particolare ma in ogni caso si è attivata la struttura. Infatti, sto andando a Stromboli per questo».

    Il sindaco ha già sentito la Prefettura e la Protezione civile. Ma ripete: «E’ tutto sotto controllo». L’evento è stato registrato anche dal Dipartimento di Scienza della terra dell’Università di Firenze che lo segna alle 3.45 «un evento esplosivo molto forte, associato a parametri geofisici (sismici, deformazione del suolo e pressione acustica) al di sopra della attività esplosiva ordinaria e classificabile come evento esplosivo Maggiore».

    Nella nota diramata dopo l’esplosione a Stromboli si legge ancora «L’evento sismico supera di oltre un ordine di grandezza i valori dell’attività ordinaria. La rete infrasonica indica che l’esplosione ha generato pressioni intorno a 250 Pa, a 450 m di distanza ed ha localizzato l’evento esplosivo nel settore relativo al cratere di Centrale/SW. Questo evento– spiega l’ateneo – è stato accompagnato da un forte segnale di deformazione del suolo (3.5 µrad nella Rina Grande al tiltmetro OHO) preceduto di circa 4 minuti da una chiara inflazione del suolo».

     

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