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    Trapani: bisogna fare chiarezza sulle stabilizzazioni di alcuni precari, avviso di garanzia per il sindaco Tranchida

    L’estate trapanese continua a tenere incollati sulle vicende politico-giudiziarie i cittadini della provincia. Il “nuovo” avviso di garanzia, sembra proprio il caso di dire, firmato dai PM Matteo Delpini e Rossana Penna della Procura di Trapani, questa volta ha raggiunto, il primo cittadino trapanese Giacomo Tranchida, ma non solo.

    Il provvedimento, infatti, riguarda anche l’ormai ex sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto, l’ex assessore di Favignana Giovanni Sammartano, i funzionari pubblici Vincenzo Barone, Leonardo Di Benedetto, Patrizia Salerno, Alfonso Spataro, Gianfranco Genovese, e il comandante della Polizia Municipale di Favignana, Filippo Oliveri, coinvolti già nell’inchiesta Aegades

    A tutti i nove indagati i reati contestati sono quelli di falsità ideologica e turbata libertà del procedimento.

    Gli avvisi odierni, tendono a fare luce su alcune assunzioni di dipendenti pubblici che, da Erice, sarebbero stati trasferiti a Favignana, a quanto pare, con l’accordo fra i due primi cittadini, Pagoto e Tranchida (all’epoca dei fatti contestati sindaco del Comune di Erice ), e per le quali sarebbero state falsificate documentazioni.

    Da Erice, secondo l’accusa, in accordo con l’allora sindaco di Favignana, Pagoto, oggi indagato insieme a Tranchida, alcuni dipendenti pubblici sarebbero stati trasferiti a Favignana, ritoccando alcune carte.

    Movimentazioni sulle quali, oggi, si vuole fare chiarezza. E si punta  a fare luce anche sul piano del fabbisogno comunale. Pare infatti sia stato favorito più il piano dei due sindaci piuttosto che quello del comune.

    Stando a quanto emerge dalle indagini, infatti, sarebbe stato predisposto un bando per le stabilizzazioni ad hoc tale da attestarne poi, in sede di commissione esaminatrice, la conformità degli atti a norma di legge.

    Sotto il mirino anche sei stabilizzazioni del Comune di Favignana, per le quali, anche questa volta, sarebbe stato fatto un bando apposta per far rientrare solo e soltanto quei sei precari “a norma di legge“.

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