«Non escludo che nei prossimi giorni ci possano essere misure ulteriormente restrittive. Saranno i numeri a dirci se dobbiamo chiudere di nuovo tutto». Così il presidente Nello Musumeci, oggi a Caltanissetta per illustrare un progetto di riqualificazione del Cefpas, in merito all’impennata di contagi da coronavirus che si sta registrando in Sicilia.
«Ho lanciato un appello 15 giorni fa – ha aggiunto – e mi pare che questo appello non sia stato raccolto. Nel frattempo sono stati chiusi alcuni esercizi commerciali e non escludo che nei prossimi giorni possiamo chiuderne altri perchè non impongono ai propri clienti il rispetto delle norme di prevenzione e di cautela. La mascherina, il distanziamento, mantenere un metro di distanza, penso che sia il minimo per evitare di fare concorrenza alle Regioni del Nord in termini di coronavirus. Al tempo stesso rinnovo l’appello a tutti per poterci godere questa estate in relax ma con qualche piccolo sacrificio. Credevo di poter avere fiducia nella responsabilità dei siciliani, non vorrei ricredermi».
Contagi che crescono all’interno dell’isola e che preoccupano soprattutto in queste ore dove i bollini si alternano da rosso a nero in virtù di nuovi arrivi per il Ferragosto e per la mescolanza dei turisti ai quali non vengono fatte rispettare le regole che invece rispettano altrove. A questi arrivi si aggiungono gli irregolari emergenza diventata nazionale. Il virologo Andrea Crisanti ha commentato: «Ad una analisi più approfondita, poi, emerge che questi nuovi contagi sono casi importati da altri Paesi, focolai da rientro che sono una minaccia vera e propria. E per i quali vanno presi dei provvedimenti».