È atteso per domani mattina, giovedì 20 agosto, l’arrivo, al porto di Trapani, di una nuova nave quarantena proveniente da Lampedusa. Questa volta si tratta di ”Aurelia”, della compagnia Snav, con a bordo 250 migranti. Ventitrè degli ospiti, sarebbero positivi al covid.
Una seconda nave che si aggiunge a quella già presente in rada al porto trapanese e che preoccupa la cittadinanza, già sotto stress per l’aumento dei positivi in tutta la provincia e non solo.
241 sui 722 casi registrati su tutta la Sicilia ci dicono proprio che sono i migranti ad essere il fattore di contagio principale di tutta l’Isola. Solo 50, sarebbero i contagi dei turisti rientrati da Malta.
Il centro d’accoglienza di Lampedusa al collasso da oltre un mese, rende necessario uno smistamento che andrebbe supportato non certamente in questi termini: rientri nei paesi d’origine con aerei da 80 persone 2 volte a settimana a fronte di numeri che ne triplicano o quadruplicano gli ingressi non riescono a smaltire l’over booking che ha messo in ginocchio l’hot spot dell’isola a soli 113 km dalle coste africane.
E mentre il turismo e l’economia proprio in questo scorcio di Sicilia, subiscono un contraccolpo, l’intera regione resta il fanalino di coda dell’Italia e dell’Europa, nonostante i continui appelli del governatore siciliano, Nello Musumeci, perdurati tutta l’estate.
Navi quarantena che potrebbero essere fatte approdare in altri porti come quello di Trieste, Savona o Civitavecchia restano nei porti siciliani mettendo a rischio la vita dei siciliani e dei turisti.
Ma se è vero che una nave viene finanziata dallo stesso Governo che impone l’arrivo di altri migranti, Roma potrebbe utilizzare porti come per esempio quello di Civitavecchia vicino la Capitale così da aiutare il Governo a delineare e definire i contorni di capitoli migranti, quarantena navi, protocolli, gestione, rimpatri e accoglienza) o i porti di Savona e Trieste (perché così al fuggire dei migranti verrebbe interessata anche l’Europa a cui pare non interessare -come sempre- il problema).
E la mossa di quella che sembra davvero una battaglia navale tra vittime sopra e sotto il mare, stavolta non è piaciuta nemmeno al primo cittadino trapanese, Giacomo Tranchida che sbotta:”Lascia basiti apprendere la notizia dell’ennesimo arrivo di nave (Aurelia) quarantena al porto di Trapani ..mentre non è dato ancora al momento capire, nella fase post quarantena, dove il governo intenda traferire i migranti della nave Azzurra risultati negativi al tampone.
Ovvia e conseguente sarà l’ennesima ordinanza sindacale di divieto di sbarco, ma così comunque non può andare. Si ha l’impressione che il governo – al quale i sindaci e le parti socio-economiche del trapanese, denunciando ancora una volta la marginalizzazione territoriale per carenza di collegamenti infrastrutturali, hanno da mesi chiesto aiuto, anche valorizzando la destinazione covid free – sia invece proprio a corto d’idee: da un lato financo incapace di rimettere i voli della “partecipata” Alitalia a Birgi – migrati a Palermo e Catania – provi a adesso a rimediare per risollevare le sorti della destinazione turistica trapanese con i migranti, magari pensando di “risolvere” il problema di Lampedusa ..ma spostandolo su Trapani, al pari porto turistico. Non si comprende ancora perché non utilizzare porti con approdi militari?! Non pensi ancora il governo di considerare periferia del paese Trapani ed il territorio trapanese, anche perché la formazione culturale e sociale delle nostre comunità e si accogliente ed aperta, ma a tutto ci sta un limite e temo che la sottovalutazione del governo cominci a superarlo”
Má