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    Covid-19, in arrivo nuovo DPCM: ecco le -probabili- nuove restrizioni

    I casi di Coronavirus in tutta Italia continuano ad aumentare. Solo nella giornata di ieri si sono registrati 2800 contagi, numeri questi che preoccupano e che ci portano con il pensiero a marzo e aprile durante le fasi più acute dell’emergenza.

    Per questo motivo il Governo nella giornata di domani è pronto ad emanare un nuovo DPCM per rendere ancora più severe le norme anti-contagio attualmente in vigore. Ecco cosa potrebbe cambiare.

    Obbligo di mascherina all’aperto. È stato già introdotto in diverse regioni (tra cui Campania, Lazio e in modo differente anche in Sicilia) e potrebbe essere esteso a tutto il Paese. Saranno potenziati i controlli nei luoghi della movida o dove si creano più facilmente assembramenti. I controlli saranno affidati ai militari del progetto “Strade Sicure” Le multe saranno salatissime per chi non rispetta le nuove regole.

    Chiusura anticipata per bar e locali. Non si tornerà ad un lockdown generale come quello dei mesi scorsi ma se i contagi continuano a crescere costantemente e con questi ritmi il governo starebbe pensando ad una “chiusura” in zone specifiche. Tra le ipotesi al vaglio c’è anche il coprifuoco per bar e locali che avrebbero l’obbligo di chiudere anticipatamente alle 22 (o alle 23). Nei luoghi all’aperto non sarà consentito di riunire più di mille persone per volta (anche con le regole attuali vigenti sul distanziamento sociale), una regola che vale per eventi e manifestazioni sportive. Negli spazi chiusi, invece, il tetto rimane a 200 persone: un limite che vale sia per cinema, teatri e sale da concerto ma anche per celebrazioni private come i matrimoni. Permane la chiusura delle discoteche. il distanziamento nei ristoranti e gli ingressi contingentati nei negozi.

    Paesi a rischio e mezzi di trasporto. Nel nuovo Dpcm verrà anche aggiornata la lista dei paesi a rischio. Via la Grecia che registra sempre un numero inferiore di casi, Spagna e Francia, invece, continueranno ad esserci. Per i mezzi di trasporto la capienza di aerei, navi e treni dovrebbe rimanere all’80% dei posti.

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