Ogni Natale è sempre diverso ma, quello 2020 sarà del tutto nuovo. Innanzitutto perché ha un ospite non gradito a tutti per colpa del quale, sarà necessario stravolgerlo. Un DPCM ad hoc, per contenere quell’ospite arrivato dalla Cina da un pezzo ormai, ne ha reso necessario accendere in anteprima delle luminarie, gialle, rosse e arancioni, che non sono piaciute a nessuno in tutte le regioni italiane. Un’Italia che oggi, se tutto fosse davvero come prima, starebbe già parlando di black friday e cyber monday, mete per le vacanze, cenoni, mercatini di Natale, anticipazioni per veglioni di capodanno e chissà, magari si per i più temerari, anche un accenno alla Befana, tenendo rigorosamente basso il volume delle solite liti politiche, per evitare di essere disturbati dalla magia delle feste.
Invece le aperture si concentrano sui malati SARS-CoV-2 e le terapie intensive, i bollettini dei contagiati e dei morti covid-19. Alle angosce e al dolore delle famiglie dei malati si alternano quelle degli artigiani e dei commercianti: l’economia è sull’orlo di una crisi o pronta al suicidio. Questo scenario da guerra lascia poco spazio ai festeggiamenti. Il Natale 2020 sarà certamente per i bambini ma, avanza con la tristezza nel cuore per tutti o moltissimi italiani.
A Valderice, poi, il countdown è iniziato ed andrà avanti al buio. Il sindaco Francesco Stabile, infatti, insieme alla sua Amministrazione ha deciso «di mettere ancora in campo azioni importanti e concrete, per essere sempre vicini a tutti coloro che, in questo momento, sono colpiti in maniera diretta da questo terribile nemico invisibile. La Responsabilità della Politica deve necessariamente portare a scelte di tutela verso chi ha maggiore bisogno di aiuto. Per questo motivo, abbiamo deciso di sacrificare le consuete luminarie natalizie, per destinare l’impegno economico per la concessione di voucher “buoni spesa” alle famiglie che vivono, più di tutti, il disagio economico e sociale. Adesso, con questa manovra di bilancio, ha annunciato il sindaco, sarà possibile presentare l’istanza (scaricabile QUI) su apposito modulo, che dovrà pervenire entro la data del 25 novembre, preferibilmente per mezzo mail:politichesociali@comune.valderice.tp.it (QUI maggiori info)».
Una scelta che non lascia indifferenti i cittadini del comune pedemontano i quali hanno visto in questa decisione il vero spirito del Natale. In molti, sulla pagina Facebook del sindaco Stabile hanno applaudito commentando positivamente la decisione e avanzando iniziative come quella di illuminare il periodo dell’attesa con delle luci su case e porte per far vivere il paese e dare speranza ai malati oltre che gioia ai bambini. «Oggi, più che mai, l’obiettivo e il coraggio di ogni Amministratore deve essere quello di sacrificare anche le azioni di immagine, per stare vicino ai cittadini, per il bene comune di tutti, rispondendo in maniera concreta all’emergenza socio-sanitaria che si sta vivendo.
Sono sicuro che la Comunità Valdericina, davanti ad un’emergenza, come quella che stiamo vivendo, apprezzi il gesto della rinuncia alle luci natalizie per aiutare i concittadini che sono più in difficoltà.»
Non tutti i sindaci in Italia hanno avuto questo coraggio: a Firenze, ad esempio il sindaco Dario Nardella ha scelto di «mantenere le luminarie, qualcuno mi ha da detto che avrei dovuto usare quei soldi per dare una mano alle imprese ma spegnere tutte le luminarie natalizie vuol dire dare l’immagine di una città morta. Non voglio che Firenze sembri una città morta».
A Rimini, il Comune ha coperto tutte le spese a sostegno di negozi e artigiani. In Campania, il comune di Parete, il sindaco di Bacoli e Castellammare di Stabia hanno invece optato per destinare i soldi gli eventi natalizi per aiutare i cittadini ammalati. A Genova, Recco, Verona, Napoli o Milano non si rinuncia alle tradizioni: luminarie già accese o da avviare.