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    A Valderice l’e-government passa dall’e-democracy, per partecipare alle decisioni della “cosa pubblica” c’è tempo fino al 24 dicembre

    Se è vero che il covid-sars-19 ha dato una brutta batosta alle nostre vite, è altrettanto vero che, dall’altra parte, ne ha accelerato le pratiche di ammodernamento alle quali, molti di noi erano restii.

    Dallo smartworking alla digitalizzazione di molte attività, siamo passati a vite ristrette tra casa e pc. Vite che, adesso, sono al vaglio di studi sociologici, e non solo, che ne riescano ad analizzare gli effetti nel breve e nel lungo termine. E’ recente la ricerca, ad esempio, pubblicata sulle pagine della rivista specializzata Medical Journal of Australia, ha messo in luce come lavorare da casa in pigiama, a fronte di una maggiore produttività, peggiori le condizioni di salute mentale rispetto a chi, avendo figli piccoli, era indotto a vestirsi più normalmente.

    Una cosa di buono, per quel che concerne le Pubbliche Amministrazioni, è quella di averne vista una trasformazione che, se non fosse arrivato il covid-19, probabilmente, in certi posti, sarebbe stata lenta o addirittura inesistente.

    La carta ha lasciato il posto al click, nonostante alcune P.A. ancora stentano ad ingranare la marcia: ricezione di mail, richieste di certificati o semplici atti sembrano essere all’alba del 2021 non un’abitudine (ormai) ma una novità alla quale doversi ancora abituare. Il problema sta nello svecchiamento del personale che, tra corsi di formazione e aggiornamento, ogni tanto, si perde qualche pezzo. Di fatto parlano chiaro i primi dati del censimento permanente della popolazione diffusi dall’Istat: l’Italia è un Paese sempre più vecchio dove «il numero di anziani per bambino passa da meno di uno nel 1951 a 5 nel 2019 (era 3,8 nel 2011)». I dati proseguono dicendo che anche l’indice di vecchiaia (dato dal rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e quella con meno di 15 anni) «è notevolmente aumentato, dal 33,5% del 1951 a quasi il 180% del 2019 (148,7% nel 2001)».

    La rivoluzione digitale, però, era già stata avviata da un pezzo e a più vie. Una, ad esempio, era quella della “Democrazia Partecipata” che chiama in causa il cittadino nel prendere delle decisioni in merito a una scelta rispetto ad un’altra su un determinato argomento. Votare da casa per la cosa pubblica con un click o compilando un modulo.

    Insomma non è fantascienza ma il più bel passo verso la democrazia. Si chiama appunto Democrazia Partecipata e viene utilizzata da qualche anno da alcune Pubbliche Amministrazioni che, chiamano in causa, i propri cittadini, chiedendo loro direttamente di partecipare alle decisioni che riguartdano loro e il loro territorio.

    Una cosa quasi utopistica per alcuni che non hanno alcuna dimestichezza con le APP, i pc e il mondo digitale e che ha portato, spesso, a scarsi risultati dell’e-democracy ma, oggi, con la palestra digitale fatta durante il periodo covid, può portare ad un miglioramento delle prestazioni.

    Un’amministrazione giovane, come quella valdericina, rilancia la “palla virtuale” su questioni finanziarie in merito a tutela dell’ambiente, mobilità del territorio e decoro urbano dando tempo, fino al 24 dicembre per dire la propria. Il sindaco Francesco Stabile annuncia: «Come di consueto, da un paio di anni ormai, abbiamo inteso dare voce ai cittadini, rendendoli partecipi di scelte che metteremo in campo, già dai primi mesi del 2021, grazie agli interventi di “Democrazia Partecipata”, ossia al coinvolgimento della cittadinanza nell’indicare la propria preferenza sulla destinazione di alcune risorse finanziarie».

    Stabile spiega « La somma prevista e destinata dai fondi regionali, è di €9.100,00 e le tre azioni verso le quali poter dare la propria indicazione sono:
    1. Riqualificazione e decoro urbano;
    2. Tutela dell’ambiente – organizzazione di giornate ecologiche.
    3 . Mobilità del territorio – servizio navetta per le zone balneari.
    L’ Amministrazione comunale chiede pertanto, di decidere e scegliere l’ambito di intervento comune, realizzando così una partecipazione attiva e reale di tutti i cittadini al di sopra dei 16 anni. Sulla pagina istituzionale del Comune di Valderice troverete il modulo (QUI) e le modalità per l’inoltro delle vostre scelte

    Una decisone, quella di dar voce ai cittadini concretamente, condivisa anche dal comune di Trapani e da altri comuni che intanto, si stanno organizzando per le piattaforme.

    Una buona e-government passa proprio dall’e-democracy a patto che sia usability

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