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    Aeroporto – Ombra: chiesta la riapertura, stiamo lavorando per tornare a volare

    «Mentre le nostre città sono tristemente e goffamente assorte nel silenzio assordante della quarantena, nell’apparente immobilismo che il susseguirsi settimanale dei “dpcm” – fastidioso solo a dirsi figurarsi il resto – ha imposto, ebbene io – come promesso- non ho mai smesso di guardare avanti, anzi oltre».

    Lo scrive Salvatore Ombra, presidente Airgest sulla sua pagina Facebook, mentre l’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi resta, appunto, ancora immobile.

    Settantrè i dipendenti in cassa integrazione e gli aerei bloccati in pista. Ma Trapani non è l’unica a non decollare. In Sicilia, anche il Pio La Torre di Comiso non vede nessun aereo nelle piste d’atterraggio e di decollo. Gli unici operativi restano i principali aeroporti dell’isola: il Vincenzo Bellini di Catania-Fontanarossa, (con 4 i voli quotidiani da e per Roma) e l’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo. Anche qui, come previsto dal decreto del ministero dei Trasporti, sono solo tre i movimenti giornalieri (due voli da e per Roma Fiumicino e uno da e per Lampedusa).

    Il numero uno di Airgest continua: «l’ho fatto nella certezza che il sole esiste per tutti e che tornerà’ presto a risplendere. Ma a quel punto bisognerà essere non pronti ma prontissimi. Non è un mistero che sin dall’inizio del mio insediamento con tutto il mio staff abbiamo lavorato per uno sviluppo certo che prendesse forma non nel medio ma nel breve termine. – continua Ombra – E solo questa tenacia ci ha consentito di raggiungere piccoli risultati che ci hanno permesso di riacquistare credibilità e operatività, difficili da raggiungere ma non impossibili. E così abbiamo ottenuto il finanziamento regionale di 9,400 milioni, per noi linfa vitale e strumento certo di crescita che ci ha consentito di iniziare ad interloquire con vettori qualificati, così come le rotte in continuità territoriale che partiranno con la winter 2020 e che nessuno credeva venissero assegnate a Birgi. (Unici ad averne avute assegnate 6 in Europa) così, infine le innumerevoli interlocuzioni intraprese.

    Il Covid 19 e’ stata la carta “imprevisto” del Monopoli. – dice il presidente Airgest – Il segreto è stato vedere in una minaccia una opportunità, cercando di vedere in un punto di debolezza un punto di forza…

    Abbiamo allora tempestivamente ragionato su una serie di azioni concrete volte al rilancio del settore ma soprattutto a sostegno dei territori. E di concerto con altri piccoli aeroporti abbiamo disegnato una road map che partisse intanto dalla richiesta dell’abolizione dell’addizionale comunale. Ma non solo. È indispensabile una sburocratizzazione che renda più fluide e rapide le procedure, e una serie di eliminazioni di costi, che ci trovi pronti a ripartire.  La credibilità già conquistata che stiamo mantenendo ci fa ben sperare nell’avvio di collaborazioni con compagnie aeree pronte a ripartire da noi. Sky alps per esempio volerà a dicembre da Trapani per Bolzano e Roma. -annuncia Ombra-Con un’altra compagnia stiamo definendo per Cuneo e Malpensa. Le rotte onorate partiranno dalla winter 2020.

    Ryanair rimane una grande incognita per l’approccio generale incerto assunto sul futuro della ripresa, ma con cui non smetteremo di interloquire. E altro ancora ci attende a breve.  Certamente non soddisferemo tutte le esigenze e le richieste, ma il nostro compito non è quello, e va e deve andare oltre.

    Di ieri la notizia dello stanziamento nella finanziaria all’Ars di 14 milioni in favore di Airgest, che investiremo prestissimo in progetti di sviluppo. E di questo devo ringraziare ancora una volta il Presidente Musumeci e il suo governo così come la deputazione regionale, per avere mantenuto fede all’impegno assunto a favore del nostro scalo, e per avere dato concretezza alla sua granitica volontà di rilancio.

    Siamo pronti – dice ancora il presidente Airgest- ad accogliere in sicurezza l’avvio della nuova stagione per il trasporto aereo, ove per nuova stagione intendo le nuove disposizioni che obbligano l’approntamento dei dispositivi prescritti con le nuove misure di sicurezza.E noi siamo pronti. Anzi prontissimi.

    Ci spiace – ma non ci ferma...- che il nuovo dpcm nelle sue pulsioni garantiste e restrittive, abbia prolungato la chiusura anche di Trapani Birgi, ma anche lì di concerto con altri scali fermi come il nostro, abbiamo chiesto la riapertura, nell’assoluto rispetto delle regole e delle esigenze sanitarie imposte dall’emergenza con cui dobbiamo con lucidità imparare a convivere.

    Ma non ci fermiamo, non possiamo fermarci. – sottolinea Ombra – Non spetta a me quantificare i danni, ma basta girarsi intorno… perché è evidente che la preoccupazione fondata ed il pessimismo rischiano di prendere il sopravvento.

    E lì arriva il compito di chi come me a vario titolo ha il dovere e la responsabilità di cogliere il grido di allarme che come un’eco da qui a breve rischia di sopraffarci. Perché il territorio ora più di sempre ha bisogno di attivismo, di un rapido rilancio, di attenzione sempre maggiore per il decoro urbano, ha bisogno del piano B, fuori dalle previsioni e dagli schemi, e ha soprattutto bisogno di una visione positiva che ci proietti verso la vera fase 2: quella della nostra rinascita, cercando finalmente di volare alto. E questa volta – conclude Ombra- con gli aeroplani… non con i droni… perché è sullo sviluppo più che sui controlli che bisognerà con convinzione e tenacia riprendere ad investire.
    E noi ci saremo»

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