Marcello Asciutto, 58 anni, funzionario della Regione Siciliana è finito ai domiciliari per aver intascato, secondo l’accusa, una mazzetta da 30 mila euro in contanti per essersi “lasciato sfuggire” delle informazioni relative lo stato delle pratiche amministrative, della predisposizione di provvedimenti autorizzativi e del rilascio di illegittimi pareri favorevoli sui progetti per la costruzione e l’esercizio degli impianti di biotemetano di Franconfonte (Siracusa) e Calatafimi – Segesta (Trapani), proposti dalla cordata Arata-Nicastro mediante la Solgesta srl.
E’ quanto avrebbero accertato le indagini della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) che oggi, lunedì 21 dicembre, ha dato esecuzione del provvedimento notificato all’alba. La corresponsione del denaro sarebbe avvenuta tramite Giacomo Causarano, dipendente dell’assessorato all’Energia della Regione Siciliana.
Per Asciutto l’accusa è di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.
Perquisizioni sono state effettuate presso la casa e l’ufficio di Asciutto. Vito Nicastri, noto come ’il signore del vento’ e destinatario, nel 2015, di una confisca definitiva su proposta del direttore della Dia per un valore di 1,3 miliardi di euro, è stato arrestato nel 2018 dalla dipendente articolazione trapanese per avere, tra l’altro, finanziato la latitanza di Matteo Messina Denaro e condannato in primo grado, nel 2019 a 9 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.