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    Alle 15:30 la scuola scende in piazza: assumete più precari

    Oggi la scuola grida. L’appuntamento è alle 15.30 in molte città italiane: Trapani, Firenze, Roma, Milano, Bologna, Napoli, Genova, Modena, Pistoia, Pontedera, Faenza, Torino, Arezzo, Cagliari, Vicenza, Reggio Emilia, Taranto

    Le motivazioni sono tante a partire dall’imposizione della didattica a distanza che, sebbene necessaria per contrastare il virus, non era certo l’unica soluzione possibile da mettere in campo. Soluzione questa, che ha fatto emergere gravi contraddizioni sociali del sistema scolastico italiano dimostrando come non possa esistere la reale garanzia del diritto allo studio per stratificazioni sociali che, oggi, diventeranno sempre maggiori. Il Paese Italia, di ora in ora, si fa sempre più povero. E poi c’è la questione sicurezza. Ma questo sembra non importare.

    Si scende in piazza anche per reclamare la riapertura delle scuole a settembre, “in presenza e in continuità”, e per sollecitare il governo sull’assunzione dei precari. Oggi, da Milano a Trapani, insegnanti, studenti, genitori, educatrici, seguendo le regole del distanziamento obbligatorio di 2 metri tra le persone e/o nuclei familiari e l’uso obbligatorio della mascherina chiederanno di guardare all’istruzione come diritto fondamentale sancito dalla Costituzione italiana.

    Mentre ci si preoccupa di riaprire i centri estivi, il Comitato “Priorità alla Scuola” alle 15.30, «chiediamo al Governo più insegnanti, assunzione precari e precarie, più personale ATA, piu’ scuole, piu’ spazi (ovvero rendere agibili le strutture esistenti e costruirne di nuove, temporanee, sostenibili e utilizzare spazi dismessi), più educazione all’aperto, più risorse per la scuola pubblica». Finora il Comitato “Priorità alla scuola”, «non ha ricevuto alcuna risposta alla lettera, sottoscritta da circa 85 mila firme che è stata inviata lo scorso 18 aprile alla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Nè negli ultimi decreti del Governo nè nelle recenti dichiarazioni rilasciate dalla ministra emergono linee chiare sulle modalità di apertura della scuola a settembre. Per questa ragione il Comitato ha deciso di organizzare una manifestazione in forma statica in luoghi simbolici e centrali di numerose città italiane per chiedere che tutte le scuole siano aperte a settembre, in presenza, in continuita’ e in sicurezza»

     

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