Si conclude oggi a Milano, domenica 1 maggio, questa speciale edizione, dopo due anni di pausa a causa della pandemia, di “Fà la cosa Giusta”, la fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, organizzata da Terre di mezzo Editore.
In questa 18esima edizione, i visitatori, curiosi ed appassionati che hanno partecipato gratuitamente alla fiera, nei 32mila m2 di spazio espositivo di fieramilanocity, si sono interfacciati con oltre 500 realtà espositive in 10 sezioni tematiche e 5 spazi speciali che ogni anno approfondiscono i diversi aspetti della sostenibilità, quest’anno particolarmente sensibili ai temi della pace, dell’accoglienza, della cura del pianeta e del prossimo.
Tra le novità spiccano la fiera dei “Grandi Cammini”, un nuovo progetto che punta a valorizzare itinerari storici e tematici da percorrere a piedi o in bicicletta alla scoperta della cultura e delle bellezze italiane e internazionali. All’interno della sezione Turismo Consapevole e Grandi Cammini una piazza speciale dedicata al “viaggio italiano” con decine di incontri per scoprire borghi, vie, e l’enogastronomia del Belpaese, ma anche nuove proposte di turismo outdoor.
Nel 2021 sono stati oltre 178mila i pellegrini che hanno percorso il Cammino di Santiago tanto che, seppur in via del tutto eccezionale, anche il 2022 è stato proclamato Anno Santo Compostellano, ma i camminatori scelgono anche altri sentieri: in lungo e in largo per tutta l’Italia si snodano moltissime vie Francigene (nel 2021 si sono circa 80mila persone ad aver intrapreso un cammino con o senza Credenziali, i documenti cioè, di partenza e di arrivo dei Cammini.)
E la Sicilia in fiera ha raccontato e presentato le sue vie franchigene illustrando i quattro percorsi attivi e quelli in divenire. La Magna via Francigena 187 km, 20 comuni coinvolti, 9 tappe per 43 siti d’interesse che collegano Palermo ad Agrigento; Oppure la “ Via Francigena Palermo- Messina” per le montagne: 374 km che coinvolgono 36 comuni e 140 siti d’interesse in 20 tappe per una Sicilia non solo spiagge e mare ma forza e cuore.
Si può scegliere anche di percorrere trecento km alternando terra e mare mantenendosi Pantelleria come faro, almeno per un po’, se si sceglie, invece la “via Fabaria”. Partendo da Agrigento, saranno 110 i siti d’interesse e 20 i comuni coinvolti nelle 14 tappe per arrivare a Catania. Ed ancora la “Via Francigena Mazarense” che collega Agrigento a Palermo passando per le bellezze delle saline di Marsala. 322 km, 25 comuni e 95 siti d’interesse coinvolti per questa proposta di cammino. Si può scegliere tra i tanti itinerari battuti che attraversano la Sicilia, la Via Francigena Fabaria: da Gela lascia la Via Selinuntina e punta a Maniace, ai piedi dell’Etna e alla sua abbazia. A presentarla Davide Comunale, presidente dell’associazione Amici dei Cammini francigeni di Sicilia, Davide Pepi, Giorgio Franco, Sergio Scaffidi. Ma non solo cammini in terra di Sicilia.
Sezioni ed itinerari sono stati dedicati anche alle due ruote perché, il cicloturismo dopo pandemia, è uno dei segmenti più in crescita. Giovanni Guarneri, autore della guida “Il periplo della Sicilia in bicicletta” (Terre di mezzo Editore) in un incontro organizzato in collaborazione con Regione Sicilia, ha illustrato le coste, le insenature e i profumi dell’isola più grande d’Italia su “due ruote”.
Daniele Romano e Pietro Angelo Lo Bue, cicloturisti per passione ma anche ambientalisti e attivisti, uniranno, invece, l’Europa lanciando, contemporaneamente, un messaggio di impegno per il clima e la pace.
Il prossimo giugno, infatti, partiranno da Lampedusa (il punto più a Sud della penisola italiana) e arriveranno fino a Capo Nord, uno dei punti più a Nord del vecchio continente; il tutto in quaranta giorni, attraversando tutta l’Italia, l’Austria, la Repubblica Ceca, la Polonia, e ancora Lituania, Lettonia ed Estonia, Finlandia, Svezia e Norvegia. Un viaggio impegnativo, sia in termini di chilometri sia di dislivello da affrontare, che sarà realizzato con due bici, e vedrà i due percorrere quasi 7500 km. Itinerari simili in tutte le regioni d’Italia sono stati proposti in questa tre giorni insieme a tantissime idee per continuare a sognare un viaggio in un mondo migliore. E c’è stata tanta “Fame di Futuro” in quest’edizione di “Fà la cosa giusta” con un focus sull’alimentazione sostenibile e a quella proiettata in avanti: le frontiere del progresso scientifico hanno fatto chiarezza sulla carne di origine vegetale, gli alimenti a base di insetti e meduse, i vantaggi ambientali delle vertical farms e molto altro ancora. Chiarezza è stata fatta sullo spreco di cibo: Il 63% degli italiani fraintende le diciture “Data di scadenza” e “Termine minimo di
conservazione” sui prodotti alimentari (Altroconsumo, 2020). Questa disinformazione ha
un enorme impatto sul pianeta: in Europa il 10% degli sprechi alimentari è proprio
attribuibile a una scorretta interpretazione delle diciture relative alla data di scadenza
sulle etichette dei prodotti.
Molte le novità tra gli 85 espositori della sezione Mangia come parli, dalle aziende agricole ai microbirrifici fino ai prodotti realizzati nelle carceri che offrono opportunità
lavorative e di riscatto ai detenuti.
Non sono mancati i momenti per degustare nuove proposte alimentari e vitivinicole bio come il vino alcamese della Biologica Stellino, oppure birre artigianali, come la Biova Beer è una cream ale, fatte proprio dalla trasformazione del pane invenduto riducendo l’utilizzo delle materie prime (malto d’orzo e acqua), in piena logica da economia circolare.