Il passaggio dai domiciliari al carcere Pietro Cerulli di Trapani è stato breve. Breve quanto la conferma, da parte della Corte di Appello di Palermo, della condanna a 12 anni emessa dal tribunale di Marsala nel dicembre 2017 nei confronti di Ugo Di Leonardo, per scontare la pena inflittagli nell’ambito dell’operazione “Ermes” .
Coordinata dalla procura distrettuale Antimafia di Palermo e scattata nell’agosto 2015 con l’arresto di 11 presunti esponenti di vertice delle famiglie di Cosa Nostra trapanesi, l’operazione fece luce su un sistema che gestiva lo scambio di informazioni con il latitante Matteo Messina Denaro.
Ugo Di Leonardo, 79 anni, ex geometra del Comune di Santa Ninfa (Trapani), già ai domiciliari, e membro della famiglia mafiosa di Partanna (Trapani) oggi finisce, dunque, la sua condanna in cella.
Proprio lui, insieme ad altri esponenti di spicco delle famiglie mafiose, si occupava di smistare le comunicazioni da inviare al superlatitante Matteo Messina Denaro all’interno di un casolare nelle campagne tra Mazara del Vallo, Salemi e Castelvetrano, centro di smistamento dei “pizzini”.