More

    Coronavirus, cosa succede nelle altre regioni a partire dal 3 giugno

    Ormai è certo: a partire dal prossimo 3 giugno cadono i confini e sarà permessa la libera circolazione tra le varie regioni d’Italia.

    Come dichiarato dal Presidente Nello Musumeci per quanto riguarda la nostra regione, chi ha intenzione di venire in vacanza in Sicilia dovrà abituarsi all’idea di comunicare quotidianamente con le autorità sanitarie locali il proprio stato di salute e quello del nucleo familiare. Nessuna quarantena, dunque. Ma se volessimo trascorrere qualche giorno di vacanza nelle altre regioni? Ecco come si sono organizzati i Presidenti di Campania, Puglia, Calabria, Sardegna, Molise, Lazio, Toscana.

    Campania

    Il Governatore Vincenzo De Luca, in totale disaccordo con l’apertura generalizzata dei confini decisa dal Governo ha dichiarato: «Adotteremo senza isterie e in modo responsabile, insieme ai protocolli di sicurezza già vigenti, controlli e test rapidi con accresciuta attenzione per prevenire per quanto possibile, il sorgere nella nostra regione di nuovi focolai epidemici». Per poi aggiungere che per i casi dove ancora oggi si registrano più di 200 contagi al giorno (Lombardia) «è ragionevole che ci sia una limitazione della mobilità»

    Puglia

    Michele Emiliano è pronto a riaprire la Puglia, una riapertura che va fatta «a condizioni di normalità e la condizione di normalità fondamentale è la libertà di circolazione. Se qualcuno arriva in Puglia potremmo chiedergli la cortesia, non l’obbligo, di segnalare la propria presenza e di tenere memoria dei contatti». Il governatore si affida quindi al buon senso dei turisti e aggiunge «I governatori non hanno il potere di chiudere le proprie Regioni e io per garantire la libertà di movimento non posso chiedere una regola che non sia imposta dal Dpcm . Quello che si può fare è, per esempio, chiedere a coloro che vengono di segnalare la loro presenza e di tenere memoria dei contatti che hanno con la popolazione locale o con altre persone. Questa è la chiave del futuro dopo il lockdown, mentre prima abbiamo messo in quarantena tutti, adesso dobbiamo capire come mettere immediatamente in quarantena eventuali contagiati e i loro contatti stretti. L’app Immuni serve a questo fine».

    Sardegna

    Il governatore della Sardegna così come De Luca è restio al “liberi tutti” soprattutto per quanto riguarda le regioni del nord Italia: «Non ci sono le condizioni per consentire liberamente uno spostamento dalla Lombardia e dal Piemonte verso le altre regioni -ha dichiarato Solinas– a meno che non si garantisca la previa acquisizione del tampone negativo che sarebbe la soluzione ottimale perché pure non consentire alle persone di viaggiare dopo tanto tempo è una limitazione forte». E, anche se Boccia ha detto che il passaporto di negatività è incostituzionale, rilancia: «Di “passaporto” parla anche l’organizzazione mondiale per il turismo, che ha scelto questa formula per le Canarie. E la Corsica ha chiesto a Parigi di poter introdurre lo stesso obbligo».

    Calabria

    «Non sono preoccupata dall’arrivo dei turisti lombardi in Calabria e, anzi, chiedo loro di venire da noi chissà che non si incuriosiscano e vogliano venirci. E sono convinta che una volta che dovessero venire, torneranno sempre. Invito il sindaco di Milano Beppe Sala molto volentieri». Così Jole Santelli governatrice della Regione Calabria annuncia la sua gestione: nessun controllo o segnalazione all’ingresso. «Chiediamo al governo -dice- di verificare se ci siano delle zone di particolare contagio, di prendere le precauzioni in uscita da quelle zone, quindi in partenza, di non scaricare un’altra volta sulle nostre regioni i controlli successivi, perché non possono essere fatti».

    Molise

    «Io personalmente avrei aspettato un’altra settimana per poi riaprire tutti insieme, però faccio molto gioco di squadra e capisco che le regioni del Nord hanno necessità di riavviare la macchina economica per tutta Italia – dichiara Donato Toma, Presidente della Regione – Staremo particolarmente attenti e cercheremo di educare la popolazione alla prudenza».

    Lazio

    L’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato è invece di tutt’altro parere: «Ci siamo dati un metodo, si deve decidere sulla base di una serie di indicatori, sui numeri. Se le decisioni saranno prese su riscontri scientifici, non avremo nulla da eccepire. Se invece si cederà a delle pressioni di tipo politico, prenderemo delle contromisure. Pressioni sul Comitato tecnico scientifico ci sono e questo rischia di creare irritazione». E aggiunge «Verificheremo la possibilità di mettere in quarantena per 15 giorni chi arriva da zone a rischio». Il riferimento è a Lombardia e Piemonte.

    Toscana

    Enrico Rossi, Governatore della Toscana a sorpresa va contro la decisione del Governo e si unisce alle voci di De Luca e Solinas «Mi chiedo per quale ragione la Lombardia, che ha un livello di positivi molto più alto di altre regioni, debba essere trattata come le altre, con il rischio di mettere nuovamente in giro i contagi. Più prudenza forse sarebbe stata opportuna per i Lombardi e per tutti gli italiani». Al momento non è prevista alcuna restrizione ma la richiesta al Governo di intervenire e di adottare provvedimenti distinguendo regioni come Lombardia, Piemonte e Liguria che sono notevolmente più esposte al contagio.

    In ogni caso a dettare legge sarà come sempre l’indice di trasmissibilità Rt che al momento non desta preoccupazioni e sembra sotto controllo in tutte le Regioni.

    Ultimi articoli