Anche il più virile degli uomini ha indossato i panni di una “Eva Lungherja”, questo lo pseudonimo scelto da Rocco Siffredi, per mostrarsi al pubblico di Rai2 a “Non sono una signora” il nuovo show dedicato al mondo delle Drag Queen condotto da Alba Parietti. Una veste sicuramente diversa rispetto al ruolo che ha sempre interpretato e che lo ha emozionato oltre a farlo portavoce di un messaggio chiaro: «C’è chi ha preso le botte per sdoganare, chi è stato bullizzato — ha detto l’attore —. Siamo tutti pressati da una paura, ci hanno insegnato che si nasce e bisogna amare solo le donne da maschi, e il contrario per le donne. Ecco, tutto ciò ha creato tanto dolore e tanti problemi. E questo vorrei insegnare ai miei ragazzi: non devono aver paura di esporsi e fare quello che pare a loro e non agli altri».
E questo messaggio di libertà, arriva proprio in un momento storico in cui i Pride, in Italia, hanno accolto i diritti di tutti. Anche nel trapanese, si sta muovendo qualcosa tanto che, lo scorso anno, a Favignana s’è svolta la prima edizione di Egadi Pride la cui madrina è stata una drag queen tutta “made in Trapani”. Stiamo parlando di Giuliana della Litoranea, questo il nome d’arte che Giuseppe ha scelto per portare in scena il suo essere “chiunque” voglia perché, una drag queen, piaccia o no, diventa, davvero, ciò che la sua fantasia propone.
Spesso sfacciate, esagerate a volte eccessive o irriverenti, eleganti e “too much” le drag queen sono pronte ad esasperare menti e corpi e, nel tempo, hanno dato, però, libero sfogo a film visti e interpretati solo nella mente divenendo, ad ogni cambio d’abito, ora una donna, un uomo, una soubrette, un ballerino o un trapezista capace di camminare sul filo dell’identità di genere.
Di fatto, la storia di questo presente, insegna che una drag queen può sempre essere chiunque anche a Trapani. «Giuliana nasce per caso, durante una festa di carnevale, nel 2011. Qualcuno ha creduto in lei per la sua fisicità, per la voce, che riesco a modulare con facilità sia al maschile che al femminile. Giuliana nasce per immagine nonostante la prima volta non sia andata bene. Poi ho iniziato a studiare su come il personaggio poteva crescere e presentarsi. Premetto che io stesso non sapevo cosa fosse esattamente una Drag Queen ma, documentandomi decisi di cominciare questo cammino per niente facile. Essere una Drag Queen non è solo mettersi un costume, del fondotinta, un po’ di ombretto e andare avanti ma, è anche credere in ciò che si fa, non prendersi sul serio e difendere la propria immagine perché, soprattutto in una città come Trapani, bigotta e chiusa mentalmente, non è stato facile. La gente qui all’inizio faceva delle facce strane, alcuni restavano basiti ma poi si divertivano perché Giuliana è un personaggio di spettacolo, non è la solita Drag Queen che può risultare volgare. Con il mio personaggio m’ispiro ai modelli americani.
Nel mio piccolo, cerco di fare del mio meglio, ottenendo dei buoni risultati.
Giuliana cresce ed inizia a lavorare nelle discoteche di Palermo. Per tre anni, in un locale, conduce una sorta di “Tale e quale show” interpretando un personaggio diverso ogni settimana. Ogni domenica, quindi, è una cantante diversa, pechè lei, essendo una Drag Queen donna, si presenta come personaggio femminile. Dopo questi tre anni di successo, Giuliana si prende un periodo di break. Una pausa di riflessione per tanti motivi: vita, lavoro e tanto altro. Giuliana si ferma in contemporanea al covid e nonostante la fine della pandemia l’apatia resta anche se, iniziano ad apparire i primi sintomi di ribellione per cambiare qualcosa sia nella vita di Giuliana, sia in quella di Giuseppe. Io e Giuliana siamo come il dottor Jekyll e mister Hyde, siamo parte di una stessa persona e facciamo ciò che non farebbe l’altra.
Così partecipa ad un concorso a Roma per tutta la stagione invernale aggiudicandosi sempre i primi posti e, guadagnandosi il podio, in finale. Questa soddisfazione serviva più a Giuseppe per capire se il personaggio riuscisse a regalare le emozioni di una volta. Giuliana, nonostante qualche anno in più, quindi, piace tanto da essere stata la madrina del primo Egadi Pride.
«Quest’anno, per la seconda edizione, vedo che anche Trapani si sta muovendo e spero che per il prossimo anno, questa città possa diventare parte attiva. Trapani è sempre stata una città apatica, chiusa, spenta. Qualche anno fa eravamo riusciti a svegliare la mentalità di qualche trapanese ma, credimi, non è facile. Questa città è difficile e noi avremo sempre il bastone tra le ruote. C’è chi ci vuole con la testa bassa e chi addirittura sotto la sabbia ma la libertà è aria e ora vorremmo essere liberi. Oggi è come se vedessi la gente tendere una mano per alzarsi. Come se sapesse di potersi alzare ma non riesce a farlo da sola. Quindi è nostro compito provare a dare qualcosa di bello, interessante, costruttivo a questa città per renderla nuovamente quella che un tempo eravamo riusciti a portare verso la conoscenza del mondo delle Drag Queen, ad esempio, che poi, altro non è, che il mondo che appartiene a tutti. Il mondo nel quale cercheremo di dare una mano a tutte quelle persone che hanno timore di manifestare la propria identità per paura di essere giudicate. Anche per questo parteciperò ad Egadi Pride Favignana 2023» che si svolge proprio oggi 1 luglio 2023. Qui le info.
Mà