«Al Sud spettava il 60% delle risorse del Recovery Fund e lo ha riconosciuto anche il ministro Carfagna, invece Draghi stanzia per il Mezzogiorno solo il 40%. C’è un 20% che ci è stato sottratto e questo non lo accettiamo». E’ questa la posizione dei 500 sindaci del Sud che hanno aderito alla rete “Recovery Sud” ( del Movimento 24 Agosto ET ) interpretata dal sindaco di Acquaviva delle Fonti, Davide Carlucci, questa mattina in piazza del Plebiscito a Napoli. La delegazione di primi cittadini della rete “Recovery Sud”, che come si apprende dal sito è in continua crescita, si è incontrata nella piazza simbolo di Napoli, “nostra capitale ideale e morale”, per esprimere il proprio dissenso sulla ripartizione delle risorse del Next Generation Eu.
Non è la prima forma di protesta, ha ricordato Carlucci che nei giorni scorsi ha dormito nella sede del suo Comune, né, fanno sapere, sarà l’ultima: «Il nostro obiettivo – ha detto – è non far passare il treno del recovery invano, ma approfittare di questo stanziamento per eliminare il divario Nord-Sud. Dopo 160 anni siamo stanchi delle condizioni del Mezzogiorno rispetto al resto d’Italia, stavolta non dobbiamo farci scippare questo stanziamento».
Molti i sindaci presenti, la grandissima parte a rappresentare piccoli comuni. Ad oggi, domenica 25 aprile, per la provincia di Trapani, l’unico comune che ha aderito è quello di Marsala con il suo sindaco Massimo Vincenzo Grillo. I comuni più vicini alla provincia trapanese che hanno partecipato all’iniziativa sono Balestrate, Trappeto, Capaci, Palermo ma, come suddetto, c’è tempo fino al 30 aprile, per inviare la propria adesione (QUI la delibera).
A fare “gli onori di casa” il sindaco di Napoli Luigi de Magistris: «Chi abbandona i sindaci abbandona i cittadini – ha detto – noi non chiediamo un’elemosina ma andiamo a prenderci dei diritti, soprattutto diritti costituzionali. Senza il Sud l’Italia non ci sarebbe stata. Per 10 anni abbiamo fritto il pesce con l’acqua, ci hanno lasciato senza soldi ma non abbiamo mai perso la dignità».
In piazza a manifestare con i sindaci anche il cantante Al Bano Carrisi: «Anche io ho dovuto prendere un treno e scappare via per poter fare al Nord quello che sognavo di poter fare nella mia vita, poi tornando ho capito che ci sono ingiustizie che vanno combattute e frenate. Di fronte alle ingiustizie bisogna creare uno spazio di giustizia – ha detto – e non si capisce perché le risorse destinate al Sud se ne vadano per altri lidi. Non vedo perché debbano esserci sperequazioni e questa definizione di cittadini di serie A e di serie B. Questo non va bene, noi non siamo fanalino di coda di nessuna nazione, siamo parte integrante e vogliamo difendere i nostri doveri e i nostri diritti. Se siamo qui è perché la questione meridionale non è ancora risolta. Se è per il Sud, che rimanga al Sud. Chiediamo giustizia perché ce la meritiamo».
Molte le bandiere del Regno delle Due Sicilie, presente anche una delegazione degli operai dello stabilimento Whirlpool di Napoli, chiuso dalla multinazionale lo scorso 1° novembre, così come lo scrittore Pino Aprile.