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    D’Alì a LuBeC: Trapani città di integrazione, accoglienza e ospitalità

    Si è conclusa con il titolo “Ripartiamo con la cultura, ripartiamo per la cultura!”, la XVI edizione di LuBeC, Lucca Beni Culturali, l’incontro internazionale dedicato allo sviluppo e alla conoscenza della filiera beni culturali – tecnologie – turismo, che ogni anno si tiene a ottobre nel Real Collegio di Lucca. Due-giorni, 8 e 9 ottobre, organizzati da Fondazione Promo PA, dove operatori qualificati, ricercatori, amministratori e professionisti del settore, si sono confrontati sul tema “cultura” all’interno di sessioni plenarie, dibattiti, seminari sull’importanza del welfare culturale, le opportunità offerte dalla valorizzazione del patrimonio artistico, i centri storici, i finanziamenti europei per la cultura e tanto altro.

    Si è pensato alla crisi come momento per ripartire con slancio soprattutto per quelle città candidate a capitale della cultura 2022, tra cui Trapani, per la quale era presente l’Assessore alla cultura Rosalia d’Alì.

    Un’intera sessione è stata dedicata alle città candidate alla cultura, alla loro visione di sviluppo attraverso la produzione culturale, i modelli dell’abitare e del turismo alla luce delle progettualità avviate sui territori nell’ambito del percorso di candidatura a capitale italiana della cultura. «Culture euromediterranee, sintetizza la storia della città collocato geograficamente al centro del mediterraneo e che vuole essere sponda tra il Nord Africa e l’Europa. La Storia di Trapani è una storia di integrazioni, accoglienza e ospitalità e tutto questo ha lasciato un segno nella città». Ha detto nel corso dell’incontro l’assessore che ha poi sintetizzato le strategie elaborate nel dossier anche in risposta all’attuale situazione post emergenziale.

    La narrazione di una città da sempre crocevia di popoli e culture, approdi e policromie che si candida a divenire capitale italiana delle culture euromediterranee nel 2022 e delle sue immagini, che scorrevano nel video di sfondo, ha affascinato i presenti.

    Una terra accogliente e laboriosa contaminata dalle numerose civiltà che qui sono approdate, come testimoniano i numerosi siti storico artistici, l’ambiente, e anche il cibo. «I beni culturali, dichiara l’assessore Rosalia d’Alì, sono un grande patrimonio che va doverosamente tutelato e valorizzato, ma anche divulgato per diffondere, prima di tutto nei giovani, la conoscenza e l’amore per la cultura da sempre fonte di ispirazione e creatività. Essi rappresentano anche un’opportunità che, se ben utilizzata, può generare sviluppo, economia e coesione sociale». Sempre con un rispetto delle regole e un supporto da parte del governo che pare invece sia mancato questa estate quando la seconda nave quarantena in arrivo al porto di Trapani, dove già era stato disposto di fermare la prima, ha suscitato qualcosa in più che una polemica. Proprio il sindaco di Trapani, in quell’occasione, si adoperò affinchè la nave non approdasse a Trapani (QUI).

    «A prescindere dall’esito della nostra candidatura, Trapani ed alcune idee progettuali candidate anche su proposta del partenariato diffuso meritano l’attuazione concreta – dichiara il Sindaco Tranchida – coinvolgeremo al riguardo non solo la maggioranza di governo, ma tutta la città nel momento in cui potremmo rendere noto il dossier di candidatura».

    Intanto il Mibact, partner dell’iniziativa, fa sapere la stessa nota del Comune di Trapani, ha modificato i termini procedurali per la selezione delle candidature che terminerà a gennaio 2021.

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