Il segretario generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, nei giorni scorsi ha riferito di alcuni dati importanti sui rapporti numerici in vista di una probabile riapertura delle scuole tanto chiacchierata in queste ore, la cui chiusura, tra l’altro, si rese necessaria e immediata, per contrastare la diffusione del virus ad inizio emergenza.
I dati parlano di una scuola che vede un il rapporto medio (bambino/insegnante) nella scuola dell’infanzia di 21 alunni per classe, nella primaria superiore ai 19, nelle superiori di 20,55 studenti. Oggi, secondo la Gissi, solo per sdoppiare le classi di infanzia e primaria con docenti supplenti e collaboratori scolastici, servirebbero oltre tre miliardi e mezzo. A questi, rientrando a scuola a settembre, per garantire la sicurezza tra guanti, mascherine e altri dispositivi si spenderebbe ogni giorno 5 milioni e 600mila euro.
Abbiamo intervistato Dino Biondo, componente della segreteria della Cisl scuola Palermo Trapani.
Secondo lei, siamo nelle condizioni di poterlo fare o si tratta di un annuncio governativo che al momento non si può soddisfare?
«Le garanzie delle possibili ipotesi che la segretaria generale ha posto alla conferenza stampa di qualche giorno fa, sono più plausibili in relazione ad una richiesta che noi come Cisl scuola facciamo da sempre, anche in tempi diversi da quelli odierni, che significano: maggiori investimenti nel settore ovvero tutte quelle misure all’interno di un protocollo di sicurezza che ancora in questo settore non si sono preoccupati di stilare a garanzia di una possibile riapertura organizzata. In questo periodo stiamo affrontando la questione degli organici, in questo caso in modo semplice dovrebbe essere configurato un rapporto alunni classe inferiore a quello prescritto da quelle norme che nel tempo hanno generato in molti casi il fenomeno “classi pollaio”, diversamente non possiamo ipotizzare una forma coordinata e organizzata garante di tutte quelle misure a tutela degli allievi e delle loro famiglie».
Come si potrà garantire il distanziamento sociale nei nidi (sezioni medi-grandi), nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie (soprattutto nelle prime classi) se i rapporti numerici (bambino/insegnante) restano quelli odierni?
«Pensare o parlare di distanziamento nella scuola dell’infanzia e nella primaria sarà sicuramente una bella impresa. Il contatto fisico dei bambini, soprattutto appartenenti al segmento 0/6 è alla base del processo di crescita. L’uso delle mascherine, il distanziamento fisico, impediranno la normale espressione dei sentimenti. Non vi saranno abbracci, né contatti fisici, persino il sorriso sarà affidato solo allo sguardo. L’uso delle mascherine, il distanziamento fisico, impediranno la normale espressione dei sentimenti non vi saranno abbracci, né contatti fisici, persino il sorriso sarà affidato solo allo sguardo. Tutti questi aspetti saranno un ostacolo all’approccio educativo per i bambini indipendentemente dai rapporti numerici. Oltre al fatto che saranno necessarie diverse modalità didattiche, approcci nuovi e progettazioni ad hoc, rimodulazioni del PTOF sicuramente dal punto di vista organizzativo e saranno opportune alcune operazioni quali: l’analisi delle condizioni logistiche con il sicuro coinvolgimento degli Enti Locali. L’Individuazione della consistenza dei gruppi/classe in base alla capienza degli spazi e delle indicazioni sanitarie sul distanziamento.
Gli adattamenti delle aule (es. Posizionamento “a scacchiera” dei banchi in aula, 1 banco/1 alunno, ecc.). L’individuazione delle modalità e dei percorsi di accesso ai locali degli alunni, del personale e del pubblico. La definizione degli orari quali orario di inizio e fine delle lezioni giornaliere, delle turnazioni (mattina e pomeriggio – settimanali – di gruppi classe), e degli ingressi scaglionati.
Come vede i rapporti numerici considerate le variabili menzionate potrebbero risultare relativi alle diverse situazioni che si manifestano nell’eterogenea realtà.
Inoltre non saranno da trascurare le modalità per l’intensificazione della pulizia degli ambienti e degli arredi, previsione dei tempi necessari per consentire l’alternanza di gruppi di alunni e pianificazione, d’intesa con gli EE.LL. (se) competenti, delle operazioni di sanificazione periodica o eccezionale degli ambienti
La predisposizione di un opportuno piano delle attività del personale ATA che tenga anche conto delle situazioni di pendolarismo e di condizioni personali di maggiore esposizione al contagio e contemporaneamente prevedere Interventi di natura contrattuale
Nelle singole Istituzioni scolastiche orientate alla revisione della parte normativa e ridefinizione della parte economica dei contratti integrativi di istituto in relazione al mutato scenario senza trascurare il necessario confronto sulle materie previste dal CCNL 2018 art. 22 c. 8 lettera b, con particolare attenzione anche al benessere organizzativo»
Nel trapanese, come in tutta Italia, stanno soffrendo anche le paritarie che tra l’altro non stanno ricevendo aiuti e continuano a pagare le spese. Cosa state prevedendo per loro?
«Più precisamente, CISL e CISL Scuola chiedono l’estensione, per il corrente anno scolastico, degli strumenti di sostegno al reddito (FIS e CIGD) con la causale COVID-19 oltre le attuali 9 settimane previste dal D.L.18/2020, e una moratoria sui licenziamenti che vada oltre i 60 giorni indicati dalla normativa vigente. Chiedono inoltre il ripristino e l’estensione della Cassa integrazione in deroga e dei contratti di solidarietà di tipo B per gli anni formativi e scolastici 2020/2021 e 2021/2022. Per la Formazione Professionale, si chiede la garanzia della validità dell’anno formativo 2019/2020 per i percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP), percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) e istituti tecnici superiori (ITS) anche in mancanza del raggiungimento del numero minimo di ore previsto dalla vigente normativa; l’invarianza delle risorse stanziate, svincolandole dagli obblighi di rendicontazione sulla base del numero degli allievi e delle ore svolte nel corso. CISL e CISL Scuola chiedono inoltre la conferma per l’anno formativo 2020/2021 del numero complessivo dei corsi triennali attivati dalle Regioni nel precedente anno formativo, con invarianza delle risorse per singolo corso, prescindendo dal numero degli allievi frequentanti; il riconoscimento per l’anno formativo 2020/2021 del percorso formativo ordinamentale triennale con un numero di allievi rapportato alla necessità di garantire la distanza sociale; l’attribuzione di risorse per la sanificazione dei locali e dei laboratori e per l’implementazione di infrastrutture e strumentazioni telematiche per garantire pari opportunità di partecipazione di tutti gli allievi alla formazione a distanza. Chiedono infine, la detraibilità integrale delle rette pagate dalle famiglie alle scuole paritarie di ogni ordine e grado e ai servizi per l’infanzia a decorrere dal 5 marzo 2020 e per gli anni scolastici 2020/2021 e 2021/2022».
Ai docenti in smart, quanta formazione in questi anni, è stata fatta relativamente alla digitalizzazione scolastica?
«Tutta quella che oggi riesce a garantire questa didattica a distanza, anche se ancora c’è tanto da fare in tema di formazione in tal senso, sinceramente mi sento di dire che siamo all’inizio del percorso per il semplice fatto che la formazione non ha limiti ovvero deve essere intesa permanente».
La popolazione degli insegnanti trapanesi è pronta per tornare in aula?
«Come già espresso prima per gli allievi soltanto in presenza di quelle misure all’interno di un protocollo di sicurezza è pensabile un rientro».
Quanti sono le stabilizzazioni previste a Trapani a fronte della milleproroghe?
«Con il decreto mille proroghe viene finalizzato il processo di assunzione mediante concorso pubblico, sia ordinario che riservato. Poiché la sua domanda è orientata alla stabilizzazione, trova riferimento al concorso straordinario riservato ai docenti precari di scuola secondaria .
Nella fattispecie ad oggi i posti non sono quantificabili per la sola provincia di Trapani, per il semplice motivo che il contingente è regionale. In Sicilia sono previsti 855 posti da dividere fra le varie classi di concorso (a questi vanno aggiunti i concorsi ordinari che riservano per la Sicilia 292 posti per primaria ed infanzia e 842 posti per la scuola secondaria )».
Quanti sono i pensionamenti infanzia, primaria, medie e superiori previsti a Trapani? In base a questi numeri state pensando già di far stabilizzare i precari che ne hanno diritto?
«Nella scuola dell’infanzia 16, nella primaria 58 al primo grado 103 e al secondo grado 113 con buona approssimazione saranno questi i numeri dei pensionamenti. Questo contingente contribuirà alla creazione di posti vacanti nell’organico dell’a.s. 2020/2021 e successivamente suddivisi in quota parte nella misura del 50% fra trasferimenti interprovinciali e contratti a tempo indeterminato; il nostro impegno da anni è quello di massimizzare il numero di posti disponibili e di non vanificare nessun posto vacante sia per i trasferimenti che per le stabilizzazioni».
Chi può partecipare ai prossimi concorsi banditi dal Ministero?
«In atto le nuove procedure sul reclutamento del personale scolastico (non ultimo il Dpr DPR 19/2016) prevedono procedure concorsuali ordinarie e straordinarie . Considerata la complessa articolazione, alla domanda chi può partecipare rispondo semplicemente facendo appello all’attenta consultazione dei singoli bandi e nello specifico auspico il confronto e l’approfondimento presso le nostre sedi che restano aperte e disponibili».
Per partecipare allo straordinario, verranno contemplati anche gli anni di servizio nelle paritarie (intesi anche scuole comunali)?
«Chi ha svolto il servizio nelle scuole paritarie potrà accedere alla sola abilitazione ( c.d. straordinario abilitante ) a condizione che sulle tre annualità previste , almeno una sia prestata per la specifica classe di concorso richiesta. (Le scuole comunali sono per lo più scuole dell’infanzia o materna, il solo servizio presso le stesse fa venir meno il requisito)»
Trapani come si sta preparando per la maturità
«In questo momento si stanno predisponendo le Commissioni e poi è ancora un cantiere aperto»
Trapani è pronta per riaprire le scuole o è necessaria una giusta cautela?
«La giusta cautela e l’essere pronti in questo caso hanno un percorso comune per il semplice fatto che riguardano le future generazioni, è un atto dovuto a tutti i giovani della provincia e non solo ».
Mà