108 grammi di cocaina pura, pronta per essere tagliata e immessa sul mercato dello spaccio, lo stesso che probabilmente gli avrebbe fatto fruttare i 4.385,00 euro trovati insieme alla droga. E’ quanto hanno rinvenuto ieri, sabato 25 luglio, in C.da Strasatti i poliziotti di Marsala a casa di un ventisettenne, già ai domiciliari per essere stato arrestato, il 30 aprile scorso, insieme ad un’altra persona, per aver curato una piantagione di marijuana in C.da Berbaro. Piantagione, che avrebbe “prodotto” ben 12 kg di erba.
Ieri, l’uomo, durante il controllo, si girava spesso verso «il balcone soprastante la porta di ingresso del piano terra, indirizzando lo sguardo verso un appezzamento di terreno incolto attiguo a detta abitazione.» Un comportamento che ha insospettito gli agenti, i quali, hanno esteso la perquisizione proprio là, dove si allungava lo sguardo del giovane: il terreno.
Ad aiutarli l’unità cinofila che, «seguendo un percorso di sterpaglie calpestate di recente» focalizzavano l’attenzione proprio su un angolo di quel terreno che aveva destato così tanto interesse.
E’ lì che, nascosti sottoterra, «veniva rinvenuto un involucro costituito da un barattolo di vetro con relativo tappo contenente al suo interno una busta trasparente con sostanza solida di colore bianco, verosimilmente di natura stupefacente del tipo cocaina, che successivamente sottoposta a pesatura risultava essere grammi 108,7». Si legge in una nota e «all’interno dell’abitazione si rinveniva, spiegano, tutto il materiale utile al confezionamento ed alla lavorazione della stessa sostanza: un frullatore, buste sottovuoto e relativa apparecchiatura per il confezionamento ed un quantitativo di sostanza per il “taglio” della cocaina. In particolare, scrivono ancora, si rinvenivano 160 buste in plastica perfettamente identiche a quella contenente la sostanza rinvenuta, nonché la macchina per la sigillatura delle buste stesse.»
E poi la considerevole somma di denaro quattromila trecento ottantacinque euro in banconote di diverso taglio, che, per gli agenti, sarebbero il provento dell’attività di spaccio. Tutto il materiale veniva sottoposto a sequestro e, al termine delle formalità di rito, l’uomo veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria in quanto ritenuto responsabile del reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.