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    Emergenza migranti: Tre tende installate a Pantelleria nel frattempo Musumeci a Schengen: «La pazienza sta finendo»

    Sono tre le tende della Protezione Civile regionale installate ieri, martedì 28 luglio, a Pantelleria dopo la richiesta avanzata dal Prefetto di Trapani, Tommaso Licciardi, al direttore del DRPC Salvo Cocina.

    Con queste strutture temporanee, si legge nella nota della Protezione Civile, «la Prefettura intende risolvere alcune problematiche sanitarie relative ai servizi emergenziali di assistenza ai migranti. Le tende sono state trasferite sull’isola dal Consegnatario della sede di Trapani del Dipartimento e da un volontario regionale della Protezione Civile, nello specifico della Humanitas Onlus, sempre di Trapani.»

    Dopo un sopralluogo congiunto con i membri del locale Gruppo Comunale, si è
    individuata un´area sufficientemente riparata dai venti, e «si è proceduto all´installazione delle tre tende, avvenuta, tra l´altro sotto, il sole cocente. Quindi in breve tempo, anche considerate le non poche difficoltà».

    Nel frattempo, oggi, il presidente della regione siciliana, Nello Musumeci ha chiesto allo Stato una maggiore presenza e un maggiore impegno per risolvere in fretta la “questione migranti” che sta mettendo la Sicilia in serio rischio. «La pazienza sta finendo. –ha detto Musumeci- Chiediamo allo Stato di agire in fretta. Ponti aerei per trasferire velocemente migranti da Lampedusa ad altre destinazioni sicure, in Italia, ma anche all’estero, affinchè questa Europa cinica che si gira sempre dall’altra parte, guardi finalmente al Mediterraneo. Chiediamo che le forze armate collaborino con le forze dell’ordine che non ce la fanno più. E ci auguriamo che davvero il governo centrale ponga in sede europea in termini perentori la questione di una responsabilità che appartiene a tutti».

    E a conclusione della sua audizione davanti al Comitato parlamentare Schengen, il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, ha aggiunto:«Questo fenomeno non è gestibile dalla Sicilia che ha larghe fasce di povertà, gravi difficoltà economiche e vive di turismo. Non possiamo farci carico solo noi di tutto questo. La pazienza e la sopportazione sono nel nostro codice genetico, ma anche queste hanno un limite». Ed ha aggiunto:«Non si può chiedere ai cittadini di tenere mascherina, guanti, mantenere un metro di distanza» e poi consentire «che in un locale di mille, ottocento o settecento metri stiano 300-500 persone delle quali non si conosce lo stato di salute. Questa condizione, così come viene gestita, non può assolutamente continuare»

     

    photo credits: Francesco Barbiera

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