«Non posso certo dire ai miei cittadini di restare a casa dopo un lungo periodo di isolamento ma non voglio nemmeno essere presa in giro. Ho visto foto di ragazzi che si scambiavano la birra, gente sul lungomare che non rispettava la distanza di sicurezza, mascherine inesistenti o indossate malamente. Il congiunto è diventato la scusa sia per uscire, sia per raggiungere parenti inesistenti ma non lo è. Ricordo che gli amici non rientrano tra i familiari da poter andare a trovare. Capisco la voglia di tornare a socializzare dei giovani. Anch’io ho una figlia adolescente, ma non possiamo permetterci di vanificare i nostri sforzi per la voglia di incontrarci o di bere una birra».
Così la sindaca Daniela Toscano a pochi giorni dalla ripartenza dopo il lockdown del comune ericino, richiama alcuni cittadini a rispettare il nuovo DPCM. Un invito alla prudenza, che in questa fase, più che nella precedente, è fondamentale.
«Erice non può permettersi di ammalarsi. Al momento siamo un comune covid-free ma ricordiamoci che 40 persone restano in quarantena. Il nostro dev’essere un lavoro di squadra. Tutti: comune, cittadini, Asl. Adesso sappiamo come muoverci, non è più come all’inizio dell’emergenza, divenuta poi pandemia. La prevenzione è alla base. Se manca, come contengo un virus che corre veloce? Se non uso mascherine, guanti, la distanza come posso pensare di fare la mia parte?»
Il congiunto necessitava di una meglio specificata dicitura nell’autocertificazione per evitare maggiori controlli?
«I controlli nella fase 1 sono stati serrati. Adesso dobbiamo continuare a mantenere la stessa linea. Chiedo la continuità del contributo delle forze dell’ordine sul territorio. E’ importante durante il passaggio tra le due fasi per educare il cittadino»
Mà