Sono finite sul tavolo della Soprintendenza ai Beni culturali i percorsi agevolati per non vedenti e ipovedenti che stavano per essere realizzate ad Erice ma che hanno al momento ottenuto uno “stop ai lavori”.
Mentre nel resto d’Italia le amministrazioni s’indirizzano nella realizzazione di misure capaci di agevolare i più deboli con azioni green capaci di tutelare anche l’ambiente ed il territorio con opportune valutazioni tecniche sull’impatto di interventi (anche precedentemente approvati), altrove sembrerebbe che alcune valutazioni, che potrebbero essere limitate al solo al patrimonio storico/culturale, di cui Erice è sede (e tra l’altro vincolata per l’attività urbanistica), sembrerebbe non siano state prese in considerazione.
Questa mattina, infatti, gli ericini si sono svegliati con Loges la cui posa, ha comportato la rimozione di parte del secolare basolato che dona alla cittadina medievale una singolare caratteristica. Anzi, l’identità.
Basolato che precedentemente era stato già asportato, con tantissima sofferenza per chi vive la città ma anche per chi la visita, dal Balio, il giardino di Venere la cui bellezza oggi, non è paragonabile a quella di un tempo. Ma la storia, a volte, sembra non lasciare insegnamento tanto che, oggi, si ripete.
Sul piede di guerra, oltre agli ericini, anche le opposizioni che hanno chiesto l’intervento della Soprintendenza ai Beni culturali oltre il blocco dei lavori. Oggi pomeriggio immediata la riunione in commissione lavori pubblici, richiesta da alcuni consiglieri comunali, di cui s’è fatta portavoce Simona Mannina. Dall’incontro è emerso che il progetto, datato 2015, sarebbe stato aggiunto ad uno più grande, al fine di ricevere un maggior punteggio, così da poter avere un migliore finanziamento.
Dall’incontro, al quale erano presenti anche il consigliere Alessandro Manuguerra, la consigliera di maggioranza Rossella Cosentino, l’ingegnere Amenta (RUP) e l’architetto Tilotta (direttore dei lavori), è emerso anche che il lavoro fin qui svolto è stato quello del progetto approvato (ovvero per la pavimentazione della via Apollonis,il ripristino del collegamento tra le vie Pilazza e Conte Pepoli, la messa in sicurezza di via dei Mestieri, la ristrutturazione della Cappella della Madonna SS di Custonaci, il recupero del Giardino delle Amarene e la riqualificazione Porta Carmine) e al quale, allora, la Soprintendenza, aveva dato l’ok purchè venisse usata solo “pietra locale”.
In una nota, l’amministrazione comunale chiarisce:«L’inserimento del progetto del percorso per ipovedenti ha consentito in sede di valutazione di ottenere un maggiore punteggio e un miglioramento del posto in graduatoria, utile ad acquisire il finanziamento. Si precisa che il percorso per ipovedenti è stato realizzato smontando e non distruggendo le basole esistenti, dunque senza arrecare loro alcun danno, come previsto dal progetto approvato. A seguito di alcune utili considerazioni espresse da diversi cittadini ericini– specifica la nota –, questa Amministrazione ha avviato un momento di dialogo e di confronto per migliorare in sede esecutiva la realizzazione del percorso e rendere l’infrastruttura di Protezione Civile maggiormente condivisa»
Come si è pensato di procedere adesso? Due sarebbero le strade perseguibili, la prima, secondo quanto si apprende, prevede la sostituzione dei Loges in marmo con un nuovo percorso di pietra, ovvero quella del marmo di Custonaci, dai toni più scuri tali da mimetizzare il percorso col resto del basolato. L’altra, quella per la quale tutti sembrano tendere, sarebbe, invece, quella di riposizionare il vecchio basolato e trovare una soluzione diversa per non vedenti e ipovedenti.