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    Giletti: « Bonafede, nessuna distanza dalle parole di Graviano»

    Come nel suo stile, non le manda certo a dire Giletti e questa sera, durante la trasmissione “In Onda” su La7, a proposito delle affermazioni fatte in carcere dal boss Filippo Graviano, condannato per le stragi del ’92 e del ’93, riportate nel libro di Lirio Abbate, autore del libro “U Siccu. Matteo Messina Denaro: l’ultimo capo dei capi” ha detto: «Chi fa il mio lavoro mette in conto che ci possano essere delle situazioni pericolose, ma in quelle frasi c’è un passaggio pesantissimo perchè Graviano dice il ministro fa il suo lavoro e ad oggi non ho visto una presa di distanza netta di Bonafede: se io fossi ministro della Giustizia e un boss mafioso dicesse di me una cosa del genere, dopo due minuti direi prenderei le distanze».

    Nel programma, incalzato dai conduttori David Parenzo e Luca Telese, Giletti ha ribadito che a suo giudizio il ministro della Giustizia avrebbe dovuto dire: «Io non ho bisogno dei complimenti di un super boss, perchè essere silenti su una cosa del genere credo sia molto grave».

    Giletti ha poi ricordato una vecchia intervista in cui la moglie di Riina diceva all’intervistatore che alla fine si sarebbe capito che il peggio non è la mafia. «Temo che sia così, che la moglie di Riina avesse ragione, temo – ha scandito Giletti – che continui a esserci profonda trattativa tra lo Stato e la Mafia».

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