More

    “Iddu”, la storia di Messina Denaro senza miti e glorificazione. La recensione

    Dopo aver ricevuto 7 minuti di applausi e il Premio Pasinetti dei registi cinematografici alla 81esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, il primo film che racconta la storia di Matteo Messina Denaro è pronto ad arrivare nelle sale italiane.

    Iddu uscirà nei cinema il prossimo 10 ottobre 2024, distribuito da 01 Distribution. Questa pellicola, scritta e diretta da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza (Salvo – 2013; Sicilian Ghost Story – 2017) vede per la prima volta insieme sul grande schermo Toni Servillo ed Elio Germano.

    Lo abbiamo visto in anteprima e questa è la nostra recensione.

    Iddu, la trama

    Il film ci porta nella Sicilia dei primi anni 2000, raccontando la storia di Catello Palumbo (Toni Servillo), un politico caduto in disgrazia dopo anni di carcere per mafia. I Servizi Segreti gli chiedono aiuto per catturare il suo figlioccio Matteo (Elio Germano), ultimo grande latitante di mafia in circolazione, Catello coglie l’occasione per rimettersi in gioco.

    La vicenda ruota attorno a un intenso scambio di lettere (“pizzini”) tra i due, con Catello che cerca di manipolare le debolezze di Matteo, ma giocare con uno dei criminali più pericolosi al mondo non è mai una buona idea, e le conseguenze non tardano ad arrivare.

    Elio Germano una garanzia

    L’interpretazione di Elio Germano è uno dei punti forti del film, del resto è uno dei più bravi che abbiamo in Italia.

    Il suo Matteo Messina Denaro è ritratto in maniera diversa dai soliti boss: Germano lo mostra come un uomo solo, isolato e logorato dalla sua vita in fuga. Lontano dall’immagine del “padrino”, il personaggio appare svuotato, senza più nulla, nemmeno una vera umanità. La bravura dell’attore si vede nel modo in cui riesce a dare profondità a un personaggio così complesso senza farlo sembrare patetico.

    Nessuna mitizzazione della mafia

    A differenza di molti film che, anche solo indirettamente, finiscono per esaltare la figura del mafioso, Iddu va nella direzione opposta. Qui la vita del latitante è mostrata per quella che è: un’esistenza di nascondigli e miseria, senza alcun fascino.

    I registi chiariscono fin da subito che il film è «liberamente ispirato a fatti accaduti», e che usano «la realtà come punto di partenza e non come una destinazione» per raccontare la parte più triste e grottesca della storia di Messina Denaro, senza mai farlo apparire come un eroe.

    È importante, inoltre, segnalare che gli autori hanno iniziato a lavorare a Iddu nel 2020, tre anni prima dell’arresto di Matteo Messina Denaro. Quando il latitante è stato catturato, il 16 gennaio 2023, il film era già in preproduzione.

    Le scoperte sulla vita di Messina Denaro dopo l’arresto hanno confermato molte intuizioni maturate durante anni di studio su questa figura che, per l’opinione pubblica, era un fantasma indecifrabile. Le lettere del boss, come i famosi ‘pizzini’, non erano solo strumenti di comunicazione criminale, ma rivelavano anche un certo gusto per il linguaggio. La sceneggiatura trae ispirazione proprio da questi pizzini e dallo scambio epistolare del 2004 tra Matteo e l’ex sindaco di Castelvetrano.

    I temi che emergono dalle lettere creano un contrappunto ironico e offrono una chiave di lettura per comprendere un mondo insensato, che continua a riprodursi. Come scrivono i registi, Matteo è “il principe riluttante di un mondo vuoto e ridicolo“, mentre Catello è un personaggio esuberante e grottesco, e i loro mondi si intrecciano in modo profondo e significativo.

    Dove è stato girato “Iddu”

    Le riprese di Iddu sono state effettuate in alcune delle località più affascinanti della Sicilia occidentale, come Salemi, Selinunte, Sciacca e Trapani, con alcune scene girate in un appartamento di via Giudecca e alla salita San Domenico. Realizzato durante i mesi estivi di giugno e luglio, il film ha richiesto una preparazione meticolosa per mettere in risalto i luoghi, tra cui la splendida Riserva Orientata del fiume Belice e il vicino Parco Archeologico di Selinunte. A Salemi, le riprese si sono concentrate nel centro storico, in particolare in piazza Libertà.

    La colonna sonora, firmata da Colapesce, aggiunge un tocco speciale con musiche che spaziano tra tradizione e modernità, creando un’atmosfera sospesa e carica di tensione.

    In definitiva, Iddu è un film che merita di essere visto. Non solo per la sua qualità artistica, ma anche per il modo in cui racconta la mafia: niente glamour, solo cruda realtà. È una pellicola che ci ricorda quanto sia lontana dalla verità la rappresentazione mitizzata di certi boss, mostrando invece quanto sia miserabile la vita del latitante.

    Iddu, quattro anteprime in Sicilia ma non a Trapani

    Dal 6 all’8 ottobre il film sarà proiettato in anteprima in quattro sale siciliane che vedrà presenti in sala alcuni degli attori del cast e i registi: il 6 ottobre due proiezioni a Siracusa (con i registi, Elio Germano e Colapesce), il 7 ottobre a Catania (con i registi ed Elio Germano), l’8 ottobre a Palermo (con i registi, Elio Germano e Toni Servillo presenti in sala).

    Unica grande assenza in questo tour di anteprime è Trapani. Probabilmente perché le proiezioni sono curate dal circuito “Eplanet” che non è presente in città.

    Il film, si spera, verrà comunque proiettato in tutte le sale -anche quelle trapanesi- a partire dal prossimo 10 ottobre.

    Giovanni Mercadante
    Giovanni Mercadantehttp://giovannimercadante.it
    Social media manager, digital PR, blogger. Ha scritto, tra gli altri, per Blogo, Excite Italia, Leonardo.it. Pizza e Nutella lover.

    Ultimi articoli