L’ufficialità della serie C per il Trapani Calcio è arrivata amara e fredda come l’acqua che scendeva ieri d’agosto. Un tempo imperfetto come la tempesta che ha visti protagonisti non solo i tifosi amareggiati, delusi e arrabbiati, ma anche le vicende giudiziarie che hanno coinvolto l’ex presidente del Trapani Calcio, Maurizio De Simone accusato di aver svuotato le casse del Trapani Calcio, in soli tre mesi del suo mandato, di 200mila euro. (QUI) Ma anche di aver truffato lo Stato di 9 milioni di euro. E oltre il danno, la beffa di richiedere finanche il reddito di cittadinanza. Con lui, ad essere indagato oggi c’è anche Rino Caruso, ai tempi della reggenza De Simone, direttore generale della società calcistica ora accusato di essersi appropriato degli incassi del botteghino.
Insomma il 6 agosto 2020 si ricorderà certo per la decisione del Collegio di Garanzia del Coni di respingere il ricorso dei Granata contro la penalizzazione di due punti che ha condannato il Trapani alla serie C ma certamente, si ricorderà per tanto altro.
«Le sentenze non si commentano, si accettano. Quando ho accettato l’incarico sapevo benissimo che mai nella storia della FIGC una società inadempiente era stata condannata ad una sanzione inferiore al minimo edittale. È stata una difesa ardua per la FIGC a tutela di queste situazioni. Pensavo che il lockdown potesse essere considerata un attenuante e che la società potesse avere un solo punto di penalizzazione: ci eravamo riusciti in primo grado al Tribunale Federale Nazionale».
Così l’avvocato Eduardo Chiacchio, che ha difeso i Granata dopo il rigetto del ricorso presentato dal Trapani contro la penalizzazione: «Ero solo contro quattro validissimi colleghi – ha detto Chiacchio – ed ho lottato per una società in una situazione che non era mai stata giudicata in maniera diversa prima. Avevo contro la FIGC, il Cosenza, il Pescara, validamente assistiti dai colleghi, con la Procura Generale del CONI che si è dichiarata contro di noi: ci voleva una forza solo per reggere l’udienza. Forza che ho avuto, reggendo benissimo l’impatto e sotto questo profilo sono soddisfatto del dibattimento, accettando la decisione del Collegio di Garanzia del CONI».
Da un’intervista al Corriere dello Sport, Fabio Petroni, annuncia però di non volersi fermare e di voler ricorrere al Tribunale del Tar:«L’Alivision ritiene profondamente ingiusta la decisione e non lascerà nulla di intentato, proponendo ricorso al Tar e al Consiglio di Stato avverso un campionato falsato per una serie innumerevole di ragioni – la dichiarazione a caldo di Fabio Petroni, in rappresentanza del socio unico –. La Alivision comunque conferma il proprio impegno a continuare l’attività del Trapani in qualunque serie andrà a giocare».
Fabio Petroni, intanto, è stato contestato dai tifosi granata con uno striscione perchè ritenuto colpevole della retrocessione del Trapani in serie C.
Per Eduardo Chiacchio: «Il mio compito si esaurisce in sede sportiva. Al Tar del Lazio, nel caso in cui la società decidesse di adire in giudizio, si avvarrà dell’opera di amministratrici».
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