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    Il direttore dell’Asp di Trapani, Fabio Damiani, figura perno dell’indagine

    Figura centrale di tutta l’indagine “Sorella Sanità” condotta dalle Fiamme Gialle  che ha provocato un vero e proprio terremoto all’interno della sanità siciliana, resta,per il giudice, Fabio Damiani.

    L’inchiesta parla di mazzette al 5% su appalti truccati e poi ancora pressing su nomine dirigenziali che oggi le intercettazioni della Guardia di Finanza spiattellano non solo ai siciliani, ma all’Italia intera. Un sistema logorato dal potere che, stando a quanto dice la procura, proprio Damiani, il direttore dell’Asp di Trapani, all’epoca dei fatti responsabile del CUC (Centrale Unica di Committenza)  della Regione Siciliana nonché presidente della commissione gara per i servizi di pulizia integrati e servizi accessori in ambito sanitario per gli enti del servizio sanitario regionale, teneva in pugno.

    Secondo il giudice, «l’avvocato Fabio Damiani» che, attraverso un “patto di ferro” assolutamente stabile e duraturo con Manganaro,il suo faccendiere,”pilotava“, “orientava” e condizionava tutte le gare di appalto, del valore anche di centinaia di milioni di euro, alla sua attenzione, favorendo anche in gare con lotti dal valore eccessivo gli accordi sotto banco tra alcune imprese, che «avevano cosi’ la strada spianata per ripartirsi le aggiudicazioni».

    Manganaro chiamava Damiani “amore” e lo indicava con i terzi come la “sorella“, e gli forniva sim card riservate, addirittura spedite con mittente anonimo, per le loro comunicazioni in condizioni di assoluta riservatezza, una volta avuto sentore di possibili indagini.

    Damiani si dimostrava “alla spasmodica ricerca di appoggi politici per ottenere, alla scadenza del suo, un nuovo incarico” (arrivato a dicembre 2018 con la nomina all’Asp di Trapani), “cosi’ dimostrando di condividere con l’odiato nemico Candela le stesse opinioni circa il mercanteggiamento delle importanti cariche pubbliche rivestite con la politica, nell’ottica precipua del do ut des, in una diffusa e inquietante situazione di inquinamento degli appalti pubblici della sanita’ della Regione Sicilia”.

     

    GUARDA QUI IL VIDEO CON LE INTERCETTAZIONI

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