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    Incendi di scirocco: un caso che continua a bruciare

    Prosegue senza sosta l’impegno dei Canadair e degli elicotteri della flotta aerea dello Stato, coordinati dal Dipartimento della Protezione Civile: anche oggi, gli equipaggi sono stati impegnati dalle prime luci del giorno nelle operazioni di spegnimento dei numerosi incendi boschivi per cui si è reso indispensabile il supporto aereo alle operazioni svolte dalle squadre a terra.

    Secondo i dati disponibili alle ore 18.30, sono 18 le richieste di concorso aereo ricevute dal Centro Operativo Aereo Unificato (COAU) del Dipartimento, in tutta la penisola di cui 5 dalla Sardegna, 5 dalla Sicilia, 4 dalla Calabria, 2 dalla Basilicata e una ciascuna da Abruzzo e Campania.

    Il forte vento di scirocco, che in queste ore sta soffiando senza sosta nelle zone del trapanese, contribuisce ad alimentare quelle fiamme che alcuni, non escludono siano di tipo doloso. Ed effettivamente sembra il solito déjà-vu visto negli anni e nelle stagioni. Un caso, insomma, che continua a bruciare.

    Diverse le zone che oggi sono state inghiottite dagli incendi già allertate da uno stato ROSSO dalla Protezione Civile (prorogato anche per la giornata di domani, lunedì 26 luglio). Dal Bosco Scorace ad Erice il rosso delle fiamme ha intervallato il bianco e nero che il fumo prodotto dalle vampate, impediva di distinguere perfino il colore del cielo. Incendiata anche contrada Milo a ridosso con l’autostrada e come se non fosse già abbastanza, è stato messo a dura prova anche il versante Pizzolungo – Bonagia tanto che si è temuto per le abitazioni.

    Viene ricordato che la maggior parte degli incendi boschivi è causata da comportamenti superficiali o, spesso, dolosi e che la collaborazione dei cittadini può essere decisiva nel segnalare tempestivamente al numero di soccorso del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco 115 o, dove attivato, al numero unico di emergenza 112 anche le prime avvisaglie di un possibile incendio boschivo.

    Lo scorso anno era stata devastata la riserva di Monte Cofano  ma grazie alle telecamere i piromani che appiccarono il fuoco anche a Custonaci e Valderice) furono intercettati

    A volte, (come in questo caso QUI), si tratta proprio di impiegati forestali stagionali a rendersi responsabili di tale delitto all’ambiente e all’umanità  (nonostante la Sicilia sia la regione ad aver il numero maggiore rispetto alle altre regioni d’Italia, impiegati sul territorio), ma altri restano le persone oneste che rischiano la vita per spegnere le fiamme.

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