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    Le riaperture sono salate: rincaro prezzi fino al 30% per caffè, alimentari e parrucchieri

    Una riapertura salata quella di bar e ristoranti nella giornata di ieri. Dopo il via libera della Fase 2 i titolari delle attività hanno dovuto affrontare dei costi imprevisti che si sono sommati alle perdite delle settimane di lockdown in cui sono stati costretti alla chiusura. Costi che in molti casi sono stati scaricati sulla clientela.

    «Stiamo ricevendo segnalazioni da parte dei consumatori che sono finalmente tornati a prendere il caffè fuori casa, e che denunciano rincari dei listini» – fa sapere il Codacons attraverso una nota. La precisazione però è d’obbligo: al momento si tratta di casi isolati ma con il rischio che potrebbero estendersi in tutta Italia.

    E così a Milano, ad esempio, scrive il Corriere, i prezzi del caffè e del cappuccino passati così, rispettivamente, da 0,90 a 1 euro e da 1,30 euro a 1,40. Ma in centro la tazzina ha toccato anche i 2 euro. 

    Anche i parrucchieri non sono da meno, con la Fase 2 sono stati introdotti «nuovi costi che prima non avevamo come asciugamani monouso, igienizzanti, mascherine, guanti, grembiuli usa e getta. Decideremo se inserire una voce ad hoc nel conto, ma si tratta di pochi euro» racconta all’Agi il titolare di un salone di Roma.

    Chi ci rimette alla fine saranno le famiglie. Il Codacons ha stimato che per la fine della Fase 2 la stangata sarà di 536 euro a famiglia dovuta sia alla chiusura prolungata delle attività, sia a tutti i nuovi costi che i commercianti devono sostenere per rispettare le regole anti-Covid.

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