More

    Mafia: ancora Custonaci (TP) sotto il controllo dei boss di cosanostra. Trai 21 arrestati anche ex vicesindaco.

    È ancora il territorio di Custonaci, nel Trapanese, a finire sulle pagine della cronaca ma, questa volta, non per per le eccellenze culinarie. È la cronaca nera a raccontare, con l’operazione “Scialandro” come il comune fosse sotto il controllo dei clan mafiosi.

    I boss, secondo l’inchiesta durata due anni, coordinata dalla DIA di Palermo e Trapani, con il supporto della Squadra mobile della questura di Trapani e portata a termine oggi, 24 ottobre, dai carabinieri di Trapani con l’arresto di 21 persone (17 in carcere), pare condizionassero l’amministrazione comunale perfino nella distribuzione dei contributi solidaristici per far fronte all’emergenza determinata dal Covid.

    Tra gli arrestati (accusate a vario titolo di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, turbata libertà degli incanti, estorsione e intestazione fittizia di beni) anche l’ex vicesindaco di Custonaci.

    Secondo gli inquirenti, S.G., sarebbe stato eletto con i voti dei clan costituendo un punto di riferimento in giunta per le cosche. “Ancora un ‘altra vita ha… altri cinque anni si deve… a lui…a lui in questi cinque gli è servito di fare scuola guida… ora deve portare la macchina..”, dicevano di lui due mafiosi intercettati parlando del ruolo che aveva avuto il politico nel favorire i loro affari e di quel che ancora avrebbe potuto fare. Indagati, perquisiti e a piede libero l’ex sindaco di Custonaci G. M. e un consigliere comunale di maggioranza in carica.

    Agli arresti esponenti delle famiglie mafiose di Custonaci, Valderice e Trapani , appartenenti al mandamento di “Cosa nostra” del capoluogo trapanese.

    Durante il blitz, è stata acquisita anche documentazione tecnico-amministrativa e contabile presso il Comune di Custonaci.

    L’operazione “Scialandro” ha permesso di raccogliere a carico degli arrestati “gravi indizi di colpevolezza per reati di natura associativa di stampo mafioso o comunque per reati connotati dall’aggravante mafiosa”.

    In particolare, i clan imponevano al Comune di Custonaci i nominativi dei beneficiari di contributi solidaristici per far fronte alle condizioni di disagio economico dovute alla pandemia da Covid-19 e riuscivano a pilotare l’affidamento di appalti pubblici a favore di ditte colluse o a loro riconducibili : una di queste aveva anche assunto in modo fittizio un ergastolano allo scopo di consentirgli di beneficiare della semilibertà.

    Il controllo socio-economico del territorio veniva attuato anche attraverso estorsioni e intimidazioni nei confronti dei titolari di aziende agricole per dissuaderli dall’acquisto di terreni finiti nel mirino dei sodalizi mafiosi.

    Ultimi articoli