Quindici esemplari di tonno rosso, per un totale di 1.850 kg, sono stati sequestrati dalla Guardia costiera di Marsala lo scorso venerdì 29 maggio 2020, in località Sappusi, lungo il litorale di Marsala.
L’attività di vigilanza della filiera ittica sul territorio mirata al contrasto della pesca di frodo non si ferma soprattutto in questo periodo sia perché è tempo di tonni, sia perché il lockdown ha innescato una “guerra tra poveri” senza precedenti.
A complicare ulteriormente il problema della pesca di frode del Thunnus thynnus è l’atavica questione delle quote relative alla pesca regolate dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per tutelarne la specie. Quote ripartite, secondo i pescatori siciliani, non correttamente, a pena di un intero sistema delle marinerie locali, dello sviluppo del settore commerciale e della valorizzazione delle tradizioni che, in questa parte della provincia siciliana, ha poi una storia scritta nel DNA di molti pescatori.
La pesca del tonno, oltre che dal bracconaggio è minacciata anche dall’apertura di linee commerciali a Paesi come la Russia, la Cina o la Romania che, oltre ad accaparrarsi, a volte con mezzi a limite della legalità, buona parte del pescato (che servirebbe a incrementare l’economia del posto), deturpano i fondali marini della zona.
Il tonno sequestrato dalla Guardia Costiera, è stato dichiarato commestibile dal medico veterinario dell’ASP di Trapani e devoluto in beneficienza tramite il Banco Alimentare della Sicilia Occidentale ed altri enti caritatevoli locali.