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    Mentre il nord avanza, Trapani polemizza su una normalissima ZTL e continua ad arrancare

    Anche Trapani ha la sua ZTL che, a parte le oltre 40 multe autografate e distribuite agli automobilisti, dagli ausiliari del traffico in servizio soprattutto nelle vie XXX Gennaio, Corso Italia, via Amm. Staiti e via Torrearsa, di fatto, non ha prodotto grandissime rivoluzioni.

    A parte, forse, iniziarne una. Far risalire Trapani dal fondo in cui si trova all’interno della classifica I-City Rank (2019) di Fpa, che, sulla base di una serie di parametri, valuta la capacità delle pubbliche amministrazioni di applicare soluzioni innovative e sostenibili.

     

    Certo una ZTL non basta a far risalire la china a quella che tutti i trapanesi dicono essere la “città più bella del mondo” ma poi guai a spostare una foglia perché “si è sempre fatto così“.

    E poco importa se il resto del mondo va al contrario, a volte qui si fa così perché così dev’essere e quindi succede che alcuni parametri richiesti (come quelli della classifica sostenibile in questione ma così come anche i 17 cluster fissati per l’Agenda 2030) chiedono molti servizi alle città che devono farsi intelligenti per i suoi cittadini.

    Insomma se oggi (e per sei anni di fila) Milano all’interno di quella classifica svetta al primo posto un motivo ci sarà. Anzi forse più di uno.

    ZTL a parte (si, dal Duomo, ai Navigli, passando per Brera per citare le più importanti), Milano ha cercato di diventare più smart e non certo perché siano dei geni (nonostante l’aria sia davvero pesante). Hanno attuato politiche di mobilità sostenibile, (a parte gli ultimi discutibili monopattini), si sono impegnati su progetti di trasformazione digitale, ottenendo anche (in base alla classifica) ottimi risultati negli ambiti di qualità sociale.

    In tutto ciò non ha ricevuto ogni volta “polemiche per polemizzare” ma, impegno da parte dei cittadini, perché sapevano che qualcosa si stava facendo per loro. È ovvio, non sono certo mancate le critiche ma sono sempre state costruttive e non distruttive a prescindere.

    Trapani, insomma, che si trova a vestire la maglia nera (102 posto) di quella stessa classifica (insieme a tutto il sud spaccato dal resto del nord per enne motivi), continua a non poter lasciare la macchina e fare due passi o prendere un bus. Città da sempre “comodina”, non apprezza la camminata salutare che però fa altrove nonostante in molti si stiano avvicinando alle buone pratiche sportive. Ovviamente dall’altra parte, non basta certo una ZTL per fare della città di Trapani una Smart City . Tanto c’è ancora da fare.

    Le casse comunali potrebbero fomentarsi ugualmente se, piuttosto che con le sanzioni (la tolleranza dei primi giorni per adattarsi al cambiamento magari sarebbe stata più gradita a quei 40), si abbinasse la possibilità di noleggiare auto elettriche o bici (da poter sfruttare in apposite piste ciclabili al momento inesistenti). Incrementare servizi aggiuntivi per giustificare, ad oggi, un parcheggio così caro (a Milano ad esempio la tariffa oraria al centro storico e ai Bastioni è di 3 euro l’ora ma, senza nulla togliere a Trapani, siamo a 2 passi da Piazza San Babila e il Duomo, la Scala, 2 linee metropolitane, bus e servizi in quantità..) e via dicendo.

    Certo, si segna un primo passo al cambiamento che vede protagonista una semplice, sana e normale ZTL di cui, però non ci pare dover fare troppo clamore.

    Risalire la classifica impegnandoci tutti, ecco, quello si che sarebbe da titoloni e continui invii di comunicati da parte dell’amministrazione.

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