Ha detto basta il Presidente della Regione siciliana Nello Musumeci «La Sicilia chiede i danni, “economici e di immagine”, ad Anas» e la trascina in tribunale.
Ha tuonato così a Palazzo d’Orleans davanti ai giornalisti: «Oggi vogliamo porre fine a una attesa lunga estenuante improntata e dettata da garbo istituzionale nei confronti della più grande azienda dello Stato, l’Anas. – ha detto il governatore – Abbiamo atteso due anni e mezzo sperando che qualcosa cambiasse e invece ci siamo resi conto di quanto inutile fosse se non dannoso, il trascorrere del tempo. Ora apriamo una vertenza che formalizziamo con un apposito atto deliberativo che tra qualche ora sarà adottato dalla giunta. Perchè l’Anas è vergognosamente inadempiente nei confronti della Sicilia».
Cantieri aperti e mai chiusi, strade rattoppate, cartelli con su scritto “stiamo lavorando per voi” ma adesso «Non è più il tempo di tacere, ecco perché abbiamo affidato una relazione da redigere per quantificare i danni economici e di immagine che l’Anas ha procurato alla nostra isola. Il 15 giugno il gruppo ci fornirà l’esito del lavoro e noi
procederemo giudizialmente» ha annunciato il governatore siciliano Nello Musumeci.
Una vera e propria battaglia all’Anas per i ritardi in lavori cruciali, come quelli per la riapertura del viadotto Himera, lungo l’autostrada A19 Palermo-Catania, impercorribile da cinque anni dopo un cedimento strutturale.
«Questa telenovela del pilone del fiume Himera doveva essere inaugurato lo scorso anno, poi si era detto in primavera. Il coronavirus ha interrotto per due mesi i lavori. Poi si è detto giugno, ora luglio. Sullo sfondo rimane la vicenda del ponte Morandi di Genova che in un anno è stato rimesso su.- ha sottolineato con forza Musumeci- Perché a Genova un ponte si fa in un anno e in Sicilia si devono aspettare anche 25 o 30 anni per un’opera importante? Qualcuno deve avere il coraggio di rispondere . Noi chiediamo al governo centrale la nomina di un commissario con gli stessi poteri che sono stati riconosciuti al sindaco di Genova per la durata di tre anni affinché vengano portate a compimento dieci fra le tante opere pubbliche rimaste incomplete».
E Nello Musumeci a Palazzo d’Orlleans ha continuato sull’intesa che «non è stata rispettata, l’accordo non è stato mantenuto. In Sicilia le opere affidate all’Anas nella realizzazione diretta o indiretta rimangono ferme da decenni, in alcuni casi senza fare alcun passo in avanti».
Lo “scandalo” dell’autostrada Palermo-Catania «e’ sotto gli occhi di tutti», rincara la dose Musumeci: «Ci sono decine di cantieri aperti presenziati da 2-3 operai mentre noi da anni ripetiamo che bisognerebbe dotare i cantieri delle maestranze necessarie, lavorando anche di notte». Altra “vergogna” la strada statale 640 Caltanissetta-Agrigento o la strada statale 121 e 189, la Palermo-Agrigento: «Sono due esempi di cantieri affidati all’Anas che, nonostante le sollecitazioni della Regione, continua a fare orecchie da mercante. Non è pensabile accampare ogni volta scuse, non è concepibile questa condotta da parte di un’azienda che ha fatto la storia della viabilità in Italia».
L’assessore alle Infrastrutture, Marco Falcone, ha snocciolato i dati: «Ci sono oltre 2,2 miliardi di euro in pancia all’Anas per 20 opere i cui finanziamenti affondano radici in alcuni casi a 15-18 anni fa». Falcone ha portato l’esempio della circonvallazione di Gela «finanziata nel 2003, il primo progetto nel 2005: siamo al 2020 e solo qualche settimana fa c’è stato il progetto efinitivo, ma non esecutivo». E ancora: «Nell’agosto del 2017 sono stati stanziati 44 mln per la progettazione di 20 opere: sono trascorsi tre anni, aspettiamo ancora gli studi di fattibilità».