«Confermo il divieto di sbarco come da ordinanza compiegata, mentre apprendo dell’esistenza “politica” interessata al territorio trapanese del deputato PD Carmelo Miceli. Allo stesso rassegno che ne ieri, oggi e domani, ho delegato mai la mia libertà e coscienza di Sindaco ad alcun partito, atteso che la mia militanza datata non certo è riconducibile a logiche di padrinaggio e patronaggio politico, bensì al rispetto e tutela degli interessi di un territorio che intanto ha un colore solo: quello del servizio alle comunità locali e non certo di servirsi delle stesse per tornaconto politico come sembra incline tale “sconosciuto” deputato».
Così il Sindaco di Trapani Giacomo Tranchida replica al deputato Carmelo Miceli che solo poche ore prima aveva reagito alle dichiarazioni del primo cittadino di Trapani.
In particolare, il deputatato del Partito Democratico aveva dichiarato di essere rimasto sorpreso:
«Da Tranchida – ha dichiarato- mi sarei aspettato la capacità e il coraggio di sapere spiegare ai trapanesi che la collocazione di qualsiasi nave quarantena avviene con la totale garanzia e il rispetto della sicurezza e dell’incolumità dei cittadini, senza che ci sia alcun contatto tra naufraghi e residenti.
Così come dovrebbe sapere e spigare che i migranti non resteranno a Trapani in eterno ma saranno ricollocati non appena saranno certi gli esiti dei tamponi e che la nave Aurelia, immediatamente dopo, lascerà Trapani.
Mi stupisce che un dirigente e amministratore democratico del calibro di Tranchida si lasci andare ad una sterile polemica in salsa simil sovranista.».
La replica di Tranchida, continua:
«Trapani forse è stata, ma di certo non sarà terra di conquista per classi dirigenti “nominate” che presi i voti scappano via lasciando storiche macerie invece di impegnarsi per il riscatto di questa terra. Ribadisco pertanto rigo per rigo la mia precedente dichiarazione in merito, ivi compresa l’accusa di latitanza allo stesso deputato palermitano “beneficiario” dei voli Alitalia che il governo non è stato capace di riposizionare da e per Trapani – Birgi, aeroporto già deputato.
Circa la presenza ad oggi di 876 migranti, in larga parte di provenienza tunisina -aggiunge il primo cittadino- ed in numero imprecisato positivi al virus CV 19 ribadisco che in ossequio alla stesse leggi (obbligo di quarantena) forse votate (?!) dal dimentico deputato, ho emanato ennesima ordinanza con divieto di sbarco.
Bisognerebbe capire meglio anche e perché la nave Aurelia destinata a Corigliano Calabro invece sia stata “dirottata” su Trapani, sommandosi ad altra nave già presente e per motivi analoghi in rada? Bisognerebbe capire anche perché la scelta (…politica ?) di raddoppiare navi quarantena sul porto turistico di Trapani sia stata ispirata da motivi di sicurezza opportunamente e debitamente pianificati (?!) e non abbia più opportunamente fatto mente locale su altri porti siciliani (magari quello dell’accogliente palermitano On Miceli & C) così come invece avviene con l’esodo dei vettori aerei, prima Rynair ed oggi della “partecipata” statale Alitalia, oltre che su Palermo anche su Catania. E magari, se provando a scendere da così alta seggiola parlamentare tale “sconosciuto” deputato non abbia a dare risposte vere al territorio, schierandosi a difesa dello stesso e non invece di scelte governative nella fattispecie indifendibili e assolutamente censurabili».