Oltre all’autotrasportatore, sette sarebbero i dipendenti comunali infedeli che l’avrebbero aiutato a prelevare consistenti quantitativi di acqua potabile, senza le dovute autorizzazioni, dall’acquedotto comunale di Trapani di San Giovannello. Oggi, martedì 21 luglio, i militari del Nucleo di Polizia economico finanziaria hanno notificato gli avvisi di garanzia con l’accusa, per tutti, di peculato.
È quanto emerge dall’operazione “Tricky Water” portata a termine a conclusione delle indagini, coordinate dal pubblico ministero Rassana Penna,iniziate tra il 2017 e durate un anno, emessi dalla Procura di Trapani.
Da queste emerge che l’autotrasportatore sarebbe riuscito a prelevare, grazie alla complicità dei dipendenti, migliaia di metri cubi di acqua senza mai pagare il canone idrico richiesto dall’ente per il rilascio delle autorizzazioni, e previsto dall’art. 51 del vigente Regolamento per il Servizio Idrico Integrato.
L’autotrasportatore è chiamato a rispondere anche del reato di frode nell’esercizio del commercio.
Un danno che, nel frattempo , subivano condomini e navi da crociera attraccate al porto trapanese che ricevevano acqua prelevata da pozzi privati ma le cui sostanze estranee tuttavia , secondo quanto si apprende, dopo i controlli effettuati, non superavano i limiti consentiti dalla legge.