Basta poco per ritrovarsi avvolti da fiamme che avanzano veloci. Lo sa bene chi conosce lo scirocco. Per questo oggi, la Procura di Marsala, diretta da Roberto Piscitello, ha aperto un’inchiesta sull’incendio che ieri, 17 agosto, ha devastato ettari di vegetazione a Pantelleria.
Da Kamma e Gadir, due tra i siti più belli dell’isola, sono stati devastati da lingue di fuoco pronte a divorare ettari di terreno fino a lasciare il nulla.
Uno scenario di paura e orrore per abitanti e turisti che hanno dovuto lasciare l’isola mentre perentorio arrivava l’ordine di evacuazione sotto un cielo dalle sfumature cangianti di grigio e di nero.
Scene surreali per una nera ed elegante Pantelleria, già altre volte vessata da mani criminali con lo stesso modus operandi «Il fuoco è stato appiccato in più punti contemporaneamente – ha spiegato Salvatore Cocina –, e nel tardo pomeriggio, quando con l’avvicinarsi del buio i canadair non possono operare».
Due i punti di innesco lontani 400 metri l’uno dall’altro e che, stimolati dal forte vento, hanno distrutto e messo a repentaglio la vita di uomini, donne e bambini.
I turisti sono stati fatti evacuare con le barche, molte strade sono interrotte. E il capo della protezione civile regionale ha confermato che si è trattato di un «incendio doloso».
Tra gli sfollati nella notte, mentre le fiamme coloravano il cielo e i dammusi, anche Giorgio Armani, Francesca Barra, la giornalista Myrta Merlino e il suo compagno Marco Tardelli.
l pm stanno acquisendo i rilievi fotogrammetrici e tutte le ordinanze comunali sulla prevenzione e sulla gestione dei roghi. Perché, « Un incendio colposo, causato dall’incuria umana non sarebbe da considerare meno grave di uno doloso », commenta il procuratore di Marsala, Piscitello.
I rilievi fotogrammetrici saranno utili a capire dalle bruciature sul terreno da dove è partito l’incendio e da come può essersi propagato in considerazione del forte vento di scirocco che soffia da ieri sull’isola.
Le ordinanze sindacali, invece, chiariranno se sono state prese tutte le misure necessarie a prevenire e gestire eventuali roghi in una zona che in estate per le alte temperature è spesso colpita da incendi devastanti.
Intanto, dopo la grande paura di ieri sera e una notte trascorsa al lavoro a Pantelleria si va verso la normalità: due Canadair per tutta la mattina hanno lavorato per spegnere gli ultimi focolai in una zona dove è difficile operare da terra. Un terzo è invece andato in avaria.
Lo scirocco durante la notte ha dato un po’ di tregua permettendo così ai vigili del fuoco, ai forestali gli uomini della protezione civile e volontari di lavorare instancabilmente. Per domare le fiamme è stato richiamato personale in servizio e attivato l’intervento anche del distaccamento aeroportuale. Sull’isola una squadra trasportata dall’aeroporto di Trapani Birgi da un elicottero dell’aeronautica, mentre altro personale con mezzi al seguito è stato imbarcato per raggiungere l’isola via mare.
Per il sindaco Vincenzo Campo il dubbio che il rogo “abbia origine doloso”, resta perché , spiega, è “partito da due punti distanti tra loro centinaia di metri”. Campo auspica che “a Pantelleria, come nel 2016, la natura possa coprire l’accaduto e si scoprano i ‘fenomeni’ di questo atto indegno”.
“L’incendio ha lambito case e colpito diversi canneti, così alcune abitazioni hanno riportato danni indirettamente. Nella notte una trentina di persone sono state messe al sicuro per precauzione via mare e diciotto di loro sono stati ospitati dal Comune. Non ci risultano che ci siano feriti, ma soltanto tanta paura”, ha spiegato Campo che ha proseguito “c’è stata una grande sinergia e un forte impegno, professionale e umano, da parte di tutti i soccorritori: vigili del fuoco, volontari, corpo forestale, protezione civile comunale, carabinieri, marina militare e guardia costiera. E ne siamo orgogliosi. Hanno fatto un grande lavoro in attesa dei ‘rinforzi‘”.