La partenza dei diciotto pescatori rilasciati oggi, giovedì 17 dicembre (QUI), a Bengasi, dopo un primo ritardo, dovuto a problemi tecnici al motore del Medinea, uno dei due pescherecci liberati dopo tre mesi dal porto libico, è stata risolta in breve tempo e, in serata entrambe le imbarcazioni hanno lasciato le coste libiche per dirigersi verso quelle italiane.
«L’arrivo al porto di Mazara del Vallo è previsto per sabato sera», ha annunciato il sindaco di Mazara Salvatore Quinci, in Sala giunta al Comune presidiato dai parenti. «Ho appena avuto la comunicazione ufficiale –ha detto ai familiari – i due pescherecci sono già in
viaggio. Siamo davvero felici»
Se Antartide si era avviato senza problemi, inizialmente il Medinea non riusciva a partire: «L’inattività per oltre tre mesi – avevano detto i parenti – ha provocato uno stop». E senza perdersi d’animo la sorella di uno dei pescatori liberati aveva affermato: «Male che vada uno dei due pescherecci andrà a traino». Ma poi intorno alle 18:00 Rosetta Ingargiola, madre del comandante Pietro Marrone annuncia: «Mio figlio mi ha appena detto al telefono che sono partiti da Bengasi e che sono in viaggio verso l’Italia. Sono felice».
Nel frattempo nel cortile del Comune di Mazara del Vallo un gruppo di donne tunisine, madri e mogli dei marittimi, alcune con il velo, hanno iniziato a ballare e a cantare in arabo per celebrare la liberazione dei congiunti in attesa dell’arrivo dei 18 pescatori che, al loro arrivo verranno sottoposti al tampone per i controlli anti Covid. A loro si sono poi aggiunti anche alcuni familiari di pescatori mazaresi. Una festa d’integrazione e d’interculturalità che racconta la vita mazarese dove ricchezza etnica e incroci di mondi rendono la città unica nel suo dna scritto tra le vie che ne provano a raccontare l’essenza.
Domani mattina, un briefing in Capitaneria di porto con il sindaco Salvatore Quinci e rappresentanti dell’Asp definirà la location per i tamponi all’arrivo dei pescatori dopo, andranno tutti nelle proprie abitazioni per fare la quarantena, come prevede la norma.